Croix Corma, via normale da Arnad

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massimo
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Data rilievo: 
1/05/2011
Difficoltà: 
T2
Quota di partenza: 
640 m
Quota di arrivo: 
1 958 m
Dislivello: 
1 461 m
Lunghezza*: 
18.50 km
Tempo di salita o complessivo*: 
4h30'
Tempo di discesa: 
3h00'

Introduzione

L'ascensione alla Croix Corma dal lato di Arnad è decisamente lunga e con un dislivello consistente; tuttavia i camminamenti militari fino al Col de la Cou ed il successivo sentiero sino al Col Fenêtre presenta un ottimo livellamento che ne attenuano un po' la fatica complessiva.
Dalla vetta si può apprezzare un significativo panorama sulla bassa Valle d'Aosta ed in particolare sulle valli laterali di Donnas, difficilmente scrutabili dal basso.

Descrizione

Si ridiscende la strada sino ad incontrare una palina segnaletica riportante il sentiero : qui si svolta a sinistra e si imbocca l'ampia mulattiera lastricata che conduce a Machaby. Si incontra subito un "tzapelet" (antico oratorio con affreschi usato nelle processioni) e si prosegue superando un torrente su di un ampio ponte in legno. Si prosegue lungo la stradina lastricata entrando nel bosco di castagno (Castanea sativa), dopo una svolta a destra si prosegue per qualche minuto sino a raggiungere il Santuario di Machaby (691m, 0h15'): l'eduificio, eretto nel XV secolo è dedicato alla Madonna delle Nevi con festa annuale ogni 5 agosto.
Si prosegue lungo la stradina ed in pochi minuti si raggiunge, nei pressi di un altro oratorio, la località detta "Pradouegne" (ampio pianoro sotto castagni secolari) e al villaggio di Machaby: è consigliata una breve visita al villaggio per osservare i caratteristici Dzerby.
Ritornati a Pradouegne si può approfitare di una pausa eno-gastronomica all'agriturismo "Lo Dzerby" di Cesarino Bonin per poi proseguire il percorso verso i resti della fortificazione del Tenente Lucini (717m, 0h25'). Poco dopo il ricovero si incontra il bivio per discendere verso Bard: attualmente tale sentiero è chiuso da un'ordinanza del sindaco di Arnad per rischio frane. Si procede lungo la comoda strada che con una serie di tornanti si addentra nuovamente nel bosco; ogni tanto si aprono scorci panoramici, soprattutto sul non lontano Paretone, culla del free-climbing valdostano. Lentamente si raggiunge una piccola radura dove sono presenti i resti di altre fortificazioni militari su di un pianoro nel quale sorgeva il villaggio di Arbeadze (824m, 0h50'). Qui si abbandona la stradina e si inizia a procedere lungo la bellissima mulattiera lastricata. Lungo la salita si incontrano ancora un paio di casolari ristrutturati per poi entrare nuovamente nel bosco di castagno. Dopo alcuni tornanti si incontra un bivio (899m, 1h05'): una flebile traccia di sentiero diparte sulla destra di un tornante per raggiungere la base del famoso Pilastro Lomasti. Ovviamente si trascura questa deviazione e si procede ancora all'interno del bosco ove la mulattiera compone una serie infinita di svolte, sempre sorretta da impeccabili muri a secco. Superati i mille metri il castagno lascia posto al faggio (Fagus sylvatica) e alla betulla e, poco dopo, la mulattiera lascia il passo ad una stradina erbosa. Lentamente ci si avvicina al colle e la vegetazione si dirada sino a raggiungere l'ampia radura che precede il villaggio di La Cou. Si supera un piccolo fontanile in legno e si raggiunge infine La Cou (1379m, 2h20').
Attraversare il piccolo agglomerato portandosi sulla destra dello stesso ove si imbocca una mulattiera in leggera discesa. Al termine della discesa si entra nel bosco e si inizia un lungo tratto con qualche saliscendi si introduce nel vallone. Seguire il rilievo del versante con un susseguirsi di impluvi mentre il sentiero a tratti subisce delle brevi impennate. Dopo aver superato un breve tratto di sentiero sistemato su di una passerella in pietra e legno con ringhiera si esce dalla faggeta per superare un breve poggio erboso. Il sentiero ripiana leggermente e colma il leggero dislivello sino al colle con brevi strappi non dispendiosi. Il colle è ormai in vista, si costeggia un casolare in pietra e si raggiunge infine l'insellatura del Col Fenêtre (1673m, 3h00') dove è presente un ometto in pietra di grandi dimensioni.
Dal colle discendere per una cinquantina di metri prima di incontrare il bivio che conduce alla Croix Corma. Svoltare a destra e risalire il sentiero, recentemente ristrutturato, che con una ripida mezzacosta ascendente prende rapidamente quota. Si oltrepassa una breve cengia rocciosa, ben sistemata con scalini in legno, e si conclude la salita confluendo sulla sella erbosa che a ridosso del Mont Arpia. Svoltare a destra e proseguire sulla dorsale erbosa passando nei pressi di una stazione di arrivo di teleferica. Un ultimo breve sforzo e si raggiunge la vetta della Croix Corma (1958m, 4h30') contraddistita da una graziosa madonnina in pietra. Poco sotto, sull'anticima derivante dalla cresta del Mont Beuby, sono ubicate due croci in legno.

Bibliografia

  • Luca Zavatta, [[Le Valli del Monte Rosa]], L'Escursionista Editore, Rimini, 2002

Cartografia

  • [[Basse Valli d'Ayas e Gressoney]], Carta dei sentieri foglio 12, 1:25000, L'Escursionista Editore, 2008

Galleria fotografica

 

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