Giro dei vigneti di Donnas

Ritratto di maria grazia s
maria grazia s
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Quota di partenza: 
330 m
Quota di arrivo: 
330 m
Dislivello: 
48 m
Tempo di salita o complessivo*: 
2h00'
Tempo di discesa: 
1h00'

Introduzione

Tante volte percorrendo l'Autostrada A5 o semplicemente la statale tra Pont-Saint-Martin e Donnas, ci è capitato di alzare gli occhi sui terrazzamenti coltivati a vite abbarbicati tra Donnas e Albard. Questo percorso ci porta in mezzo alle opere costruite con perizia e pazienza dai nostri avi, opere che hanno radicalmente modificato l'aspetto di questa zona, e che dopo almeno qualche centinaio di anni, sono ancora lì, silenziose testimoni di enormi fatiche e sacrifici, di un tempo in cui ogni granello di segale, ogni goccia di vino era frutto di tanto, ma tanto sudore. Ancora ora, nonostante l'aiuto della tecnologia, già solo raggiungere i terrazzi per le potature è quasi un viaggio.

Descrizione

Lasciata l'auto, proseguire per la strada, entrare tra le case della frazioncina, attraversarla verso sinistra, e cercare un bel canale tra i muretti, ripulito, con segni bianchi, che è la scorciatoia per raggiungere la strada asfaltata soprastante, vietata al transito. Raggiuntala con percorso ripido, ma segnato di bianco, percorrerla verso destra per qualche centinaio di metri, fino a trovare una croce sopra una grossa pietra, a destra; dopo la croce la strada è franata, la stanno risistemando. Salire a sinistra, su di una rampa che porta alle case, e dopo pochi metri, imboccare ancora a sinistra, tra i terrazzamenti, una scala di pietra, seguendo le frecce gialle numerate con il Segnavia n° 9, di fianco a una delle monorotaie al servizio dei vigneti. Il sentiero si inerpica tra i muretti a secco, a tratti ripidissimo, sale da un terrazzo all'altro, qualche volta su gradini, qualche volta attraversa su cenge anche molto esili. Spesso ci si aiuta con le mani nella progressione: attenti a dove le mettete, perché oltre ai rovi, in giornate particolarmente calde, visto l'isolamento e l'esposizione, abbiamo avuto l'impressione che la zona possa ospitare anche qualche centinaio di lucertole, e magari non solo quelle... Dopo una risalita quasi verticale, tra biancospini e mimose in fiore e tracce di terrazzamenti, il sentiero fa una deviazione verso destra e passa aereo sopra un masso enorme, affacciandosi sulla bassa valle di Gressoney, e continua di fronte ad una casa isolata, dalla quale si raggiunge in breve la strada asfaltata, alla frazione di Bois Dessus; seguendo fedelmente i segni, percorriamo un po' la strada asfaltata, abbandonandola per tagliare qualche curva. Prima del successivo gruppo di case, riprendiamo il sentiero a sinistra, raggiungiamo altre abitazioni, e anziché salire ulteriormente a sinistra, abbandoniamo i segni e seguiamo un sentiero a destra, pianeggiante, che passa davanti una fonte e ci porta alle numerose case di Places (817 m), con una splendida fonte scavata in un'unica pietra, uno stretto passaggio vicino ad un castagno secolare, particolari di architettura contadina, e tanti vigneti. Scendiamo tra le case e proseguiamo sempre in leggera discesa, passiamo sotto una casa ristrutturata e in breve raggiungiamo la strada asfaltata, da seguire a sinistra; a pochi metri c'è l'indicazione stradale Notre Dame de la Guarde, e di fronte, in alto a sinistra, spunta tra gli alberi il campanile. Il santuario è raggiungibile salendo una rampa recentemente pavimentata. Ha una bella chiesa, con molti ex voto, il campanile, di fronte alla chiesa le stazioni del rosario, dietro e di fronte, fabbricati con portico per ospitare i pellegrini. La prima cappella risale al 1200, costruita a seguito del ritrovamento di una statuetta lignea della Madonna. l'attuale santuario risale ai primi anni del 1600, e la chiesa fu rifatta nel 1714 perché orientata a nord anziché a occidente. La festa del santuario è l'8 di settembre, Nome di Maria. Nel piazzale di fronte alla chiesa c'è un'altra bella fonte.

Ritorno:
scendere sulla strada asfaltata sottostante a seguirla a sinistra per qualche centinaio di metri, fino a trovare a destra la mulattiera che scende a Plan de Brun, imboccarla, è molto ampia, ma è stata interrotta dalla strada asfaltata. Seguire la strada a destra, e subito dopo il tornante, ripresa sempre a destra la mulattiera, che passa di fianco ad una cappellina raffigurante una Madonna, scendere fino alla frazione; si passa tra le case e si arriva di fianco alla cappella della Santissima Trinità, riprendendo la mulattiera di fronte alla cappella (cartelli segnalatori). A questo punto siamo di nuovo tra vigneti e terrazzamenti, che van seguiti fino alla strada asfaltata da seguire a destra. A Marzo 2008 il transito qui era ufficialmente interrotto per lavori: essendo domenica, il cantiere era deserto e siam passate egualmente; se non fosse possibile, si può aggirare l'ostacolo salendo per circa 20 m di dislivello sui terrazzamenti a destra, e proseguendo paralleli alla strada sottostante per un centinaio di metri: tornati sull'asfalto, continuare fino alla croce incontrata salendo; immediatamente dopo, a sinistra, c'è un cartello che indica il percorso tra viti e castagne: aprire il piccolo cancelleto e incominciare a scendere le decine di gradini tra i vigneti. Si incontra subito un bellissimo balmet (ricovero per il vino ricavato sotto enormi pietroni). Il percorso va un po' trovato, non è segnato, ma passando da un terrazzamento all'altro si individuano facilmente le scale, le rampe, i gradini e gradoni che ci permettono di scendere. Il lavoro fatto qui sopra dai nostri antenati è impressionante, e considerando le centinaia di migliaia di pietre spostate per ricavare muri a secco e terrazzi, mi è venuto di paragonarlo all'opera ciclopica di costruzione delle piramidi: qui le opere dell'uomo sono più umili, ma in quanto a sforzo fisico e ingegneria, non vedo differenze... La coltivazione del vino risale probabilmente ad epoca pre romana, in alto passa una mulattiera che ancor oggi è chiamata via dei Salassi, nel medioevo c'era una via dei vini che percorreva la val d'Ayas, i vini venivano consumati dal produttore ed esportati; l'esposizione, le pietre che assorbono il calore e lo rilasciano un po' per volta, il clima secco, hanno sicuramente determinato la destinazione alla viticoltura di questa zona. In primavera i terrazzi sono fioriti di mimose, peschi, mandorli, forsizie. E d'autunno deve essere una tavolozza. Il nostro percorso prosegue fino al verde prato di Donnas; attraversarlo, uscire sulla statale da seguire a destra, e raggiungere l'auto a circa 400 m. Qualora non si volesse percorrere questa scala, si può continuare sulla strada asfaltata fino all'auto.
Galleria fotografica
I vigneti di Donnas - © 2008 Maria%20Grazia%20Schiapparelli I vigneti di Donnas - © 2008 Maria%20Grazia%20Schiapparelli I vigneti di Donnas - © 2008 Maria%20Grazia%20Schiapparelli I vigneti di Donnas - © 2008 Maria%20Grazia%20Schiapparelli I vigneti di Donnas - © 2008 Maria%20Grazia%20Schiapparelli
Mimosa in fiore Inizia la salita... Vigneti Inizio del sentiero 9 Le scale tra i terrazzi
I vigneti di Donnas - © 2008 Maria%20Grazia%20Schiapparelli I vigneti di Donnas - © 2008 Maria%20Grazia%20Schiapparelli I vigneti di Donnas - © 2008 Maria%20Grazia%20Schiapparelli I vigneti di Donnas - © 2008 Maria%20Grazia%20Schiapparelli I vigneti di Donnas - © 2008 Maria%20Grazia%20Schiapparelli
Cengetta Passaggio aereo Places Fonte a Places Vigneti a Places
I vigneti di Donnas - © 2008 Maria%20Grazia%20Schiapparelli I vigneti di Donnas - © 2008 Maria%20Grazia%20Schiapparelli I vigneti di Donnas - © 2008 Maria%20Grazia%20Schiapparelli I vigneti di Donnas - © 2008 Maria%20Grazia%20Schiapparelli I vigneti di Donnas - © 2008 Maria%20Grazia%20Schiapparelli
Qui si devia a destra Notre Dame de la Garde Notre Dame de la Garde Notre Dame de la Garde Notre Dame de la Garde
Bibliografia:

* L. Zavatta, Le Valli del Monte Rosa, Rimini, 2002

Cartografia:

* Istituto Geografico Centrale (IGC) 1:50000 - numero 9 Ivrea Biella Bassa Valle d'Aosta