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Calasca-Castiglione

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Ultima visita: 02/12/2025

Accesso

L’accesso a Calasca-Castiglione avviene principalmente lungo la strada provinciale della Valle Anzasca, che risale il fondovalle da Piedimulera in direzione di Macugnaga, toccando diverse frazioni del comune. Per chi arriva in auto, l’itinerario più comune prevede l’uscita dall’autostrada A26 a Piedimulera o nei pressi di Gravellona Toce, proseguendo quindi sulla viabilità ordinaria ossolana e imboccando la valle; lungo il percorso sono presenti parcheggi a servizio dei nuclei abitati principali, che costituiscono punto di partenza per le escursioni. Il collegamento con la rete ferroviaria si basa sulla stazione di Piedimulera, situata sulla linea Domodossola–Novara, da cui partono servizi di autobus di valle o collegamenti su strada verso le frazioni basse di Calasca-Castiglione, mentre per i collegamenti aerei gli scali di riferimento sono gli aeroporti di Milano Malpensa e, più in generale, quelli dell’area milanese, dai quali si prosegue in treno verso Domodossola e quindi in direzione della Valle Anzasca.

Introduzione

Calasca-Castiglione è un comune montano della Valle Anzasca, nel settore nord-occidentale del Piemonte, situato sulla sponda sinistra del torrente Anza. Il suo assetto territoriale è quello tipico del comune sparso alpino, formato da una costellazione di nuclei abitati e frazioni disposti tra il fondovalle e la mezza costa, con un’estensione ampia che comprende boschi di latifoglie, castagneti, antichi terrazzamenti coltivati e pascoli d’alta quota collocati sullo spartiacque con la Valle Antrona. La presenza diffusa dei villaggi, ciascuno con una propria identità storica, riflette una lunga tradizione agricola e pastorale che ha modellato il paesaggio e la viabilità interna. Il territorio conserva un carattere rurale ben leggibile, con architetture in pietra e legno, forni comunitari, mulini e aree pastorali che testimoniano una gestione collettiva delle risorse tipica delle comunità alpine.

Descrizione

La storia del comune si inserisce nella più ampia vicenda della Valle Anzasca, frequentata già in epoca preromana e romana, come rivelano i reperti leponzi rinvenuti in località vicine. Nel Medioevo l’area rientrò prima nell’influenza dei Biandrate, poi dei Visconti e infine nello Stato sabaudo. L’attuale comune è il risultato dell’unione, avvenuta nel 1928, tra Calasca e Castiglione, realtà che hanno conservato una distinta identità dei loro borghi principali; la sede municipale si trova nella frazione di Antrogna, antico capoluogo di Calasca. L’età contemporanea è segnata da un’intensa emigrazione, che ha inciso sul tessuto demografico e sociale, e dagli eventi della Resistenza, con episodi significativi come l’uccisione del parroco don Giuseppe Rossi nei pressi di Colombetti nel 1945, che testimoniano il coinvolgimento della valle nella storia del secondo conflitto mondiale.
L’economia locale si è tradizionalmente basata su agricoltura di sussistenza, allevamento e gestione del bosco, con un ampio utilizzo dei pascoli d’alpeggio e dei terrazzamenti coltivati. Negli ultimi decenni si è affermata una maggiore attenzione al recupero del paesaggio agrario tradizionale e alle sue potenzialità turistiche, accompagnata dallo sviluppo di attività ricettive diffuse, agriturismi e servizi legati all’escursionismo. Pur con una crescente vocazione turistica, il comune mantiene il suo carattere residenziale sparso e rurale, con frazioni piccole e distanziate che conservano architetture storiche ben riconoscibili.
La vita culturale e religiosa è fortemente legata a una rete di oratori, cappelle e santuari che punteggiano il territorio. Tra questi spicca il Santuario della Madonna della Gurva, situato lungo la strada di fondovalle e centro di una delle celebrazioni più partecipate, quella del 15 agosto, che vede la presenza della Milizia Tradizionale di Calasca con l’esecuzione di antiche salve rituali. Le iniziative comunitarie, le feste patronali e i riti religiosi mantengono un ruolo importante nella socialità delle frazioni e contribuiscono alla trasmissione delle tradizioni alpine ossolane. Anche la gastronomia locale deriva dalla cultura materiale contadina, legata a pane, latticini, castagne, prodotti dell’autoconsumo e ricette semplici oggi riproposte in contesti conviviali e iniziative di valorizzazione del territorio.
Il patrimonio escursionistico è uno degli elementi più riconoscibili di Calasca-Castiglione. Una fitta rete di sentieri e mulattiere storiche collega le frazioni tra loro e conduce agli alpeggi e ai valichi verso la Valle Antrona. La Via del Pane permette di attraversare boschi, terrazzamenti e forni comunitari leggendo la storia del paesaggio agrario. Il percorso verso l’Alpe la Colma di Castiglione porta sulla lunga dorsale panoramica che divide la Valle Anzasca dalla Valle Antrona, con vedute che spaziano sulle cime circostanti e, nelle giornate più limpide, fino al Lago Maggiore. Altri collegamenti si raccordano alla Strà Granda, alla rete di itinerari storici ossolani e alla Grande Traversata delle Alpi, con tappe impegnative che richiedono buona preparazione escursionistica e familiarità con i dislivelli della media montagna.

Informazioni

Superficie: 57,64 km²
Altitudine: 665m
Maggior elevazione: 2.733m - Pizzo San MArtino
Numero abitanti: 582 al 31.07.2025
Nome in dialetto: Calasca e Castioj (piemontese); Calasca e Castiun (ossolano)
Nome abitanti: calaschesi
Santo Patrono: Sant’Antonio Abate, celebrato il 17 gennaio
Comuni confinanti: Bannio Anzino, Pallanzeno, Piedimulera, Rimella, Vanzone con San Carlo
Sito internet: www.comune.calascacastiglione.vb.it