Craveggia
Accesso
L’accesso a Craveggia avviene principalmente attraverso la viabilità della Val Vigezzo, collegata al fondovalle ossolano dalla rete stradale che risale la valle da Domodossola. Il comune non è direttamente servito dalla ferrovia, ma può essere raggiunto combinando treno e autobus grazie alle stazioni della valle e ai servizi di trasporto pubblico locale. Per chi proviene da più lontano, il principale riferimento è Domodossola, nodo ferroviario con collegamenti nazionali e internazionali. Gli aeroporti di Milano e Torino rappresentano gli accessi aerei più vicini, da cui si prosegue in treno e poi su gomma lungo la rete stradale provinciale
Introduzione
Craveggia è un comune montano dell’alta Val Vigezzo, in provincia del Verbano-Cusio-Ossola, nel settore nord-occidentale del Piemonte, a ridosso del confine con il Canton Ticino e il Canton Vallese. Il nucleo abitato principale si trova attorno agli 890 metri di quota su un versante soleggiato, affacciato sulla valle e incorniciato da boschi, alpeggi e crinali che superano i 2500 metri. La sua posizione, prossima alla linea di confine e inserita in un contesto ambientale ben conservato, contribuisce a definire l’identità di un paese che ha mantenuto nel tempo un forte legame con la montagna. Il territorio comunale è piuttosto ampio rispetto alla popolazione residente e comprende le frazioni di Prestinone e Vocogno, oltre a un articolato sistema di alpeggi storicamente legato alla pastorizia e all’economia agrosilvopastorale.
Descrizione
Il paesaggio di Craveggia rappresenta con chiarezza le caratteristiche della montagna interna dell’arco alpino occidentale. Il territorio si sviluppa tra circa 750 e 2551 metri di altitudine, includendo fondovalle, versanti boscosi e dorsali d’alta quota. I boschi di latifoglie e conifere occupano una parte significativa dell’area comunale e lasciano progressivamente spazio ai pascoli d’alpeggio, che conferiscono al paesaggio un’impronta modellata dall’uso tradizionale della montagna. In quota, nei pressi della Colma di Craveggia e degli alpeggi circostanti, si conserva una notevole concentrazione di massi incisi con coppelle e canaletti, testimonianza di frequentazioni antiche e di possibili pratiche cultuali precristiane che aggiungono un elemento di interesse archeologico diffuso.
Le origini del paese sono radicate nella ruralità, come suggerisce il toponimo Cravetia o Capretia, legato alla capra, animale che compare anche nello stemma comunale. L’abitato si è sviluppato grazie alla combinazione tra agricoltura, allevamento ed emigrazione stagionale, attività quest’ultima particolarmente significativa tra XVII e XIX secolo, quando molte famiglie vigezzine trovarono risorse all’estero e rientrarono investendo in architetture di pregio. Il centro storico conserva edifici dei secoli XVII e XVIII con tetti in beole, camini in pietra, davanzali scolpiti e balconate in ferro battuto, elementi che restituiscono un'immagine compatta e riconoscibile all’interno dei paesi della Val Vigezzo. Le frazioni, in particolare Vocogno e Prestinone, mantengono oratori, piccoli nuclei storici e numerosi manufatti votivi che documentano la stratificazione religiosa e sociale della valle.
Per lungo tempo l’economia locale è stata fondata sull’allevamento bovino e caprino, sulla gestione stagionale degli alpeggi e su un artigianato legato alla lavorazione del legno, della pietra e dei prodotti lattiero-caseari. A partire dal Novecento si è affermata una crescente vocazione turistica, inizialmente legata alla villeggiatura estiva e alle frequentazioni termali dei Bagni di Craveggia, favorita dalla posizione panoramica e dall’esposizione soliva del paese. Oggi l’economia integra residenzialità permanente, seconde case, attività artigiane, servizi e un turismo che si concentra soprattutto sull’escursionismo e sulla valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico. La gastronomia locale risente della tradizione alpina ossolana, con piatti a base di polenta, formaggi d’alpeggio e insaccati, mentre l’artigianato, un tempo prevalentemente funzionale alla vita rurale, è oggi declinato anche in produzioni rivolte al pubblico escursionistico e ai visitatori.
L’escursionismo costituisce uno degli aspetti più rappresentativi del territorio craveggiese. Una fitta rete di sentieri collega il fondovalle agli alpeggi e alle dorsali di confine, offrendo percorsi che attraversano boschi, radure e crinali panoramici. Di particolare interesse è il percorso che dagli alpeggi della Colma permette di esplorare un vasto comprensorio pascolivo, caratterizzato dalla presenza dei massi coppellati, noti localmente come “sassi dei fulmini”, la cui interpretazione resta oggetto di dibattito. In direzione della Bocchetta di Sant’Antonio e dei Bagni di Craveggia i sentieri alternano tratti più chiusi sul versante svizzero a panorami aperti verso la Val Vigezzo. I Bagni di Craveggia, situati all’estremo del territorio comunale, costituiscono un elemento di grande interesse storico: le sorgenti termali, note da molti secoli, hanno alimentato per lungo tempo una piccola stazione termale, oggi in gran parte abbandonata ma ancora visitabile. Il sito continua a richiamare escursionisti interessati alla storia del luogo e al rapporto tra termalismo e montagna. Durante l’inverno le aree di crinale e alcuni versanti accessibili diventano itinerari percorribili con racchette da neve, ampliando ulteriormente la fruizione stagionale del territorio.
Informazioni
Superficie: 36,44 km²
Altitudine: 889m
Maggior elevazione: 2.551 - Pizzo di Modei
Numero abitanti: 783 al 31.07.2026
Nome in dialetto: Cravegia
Nome abitanti: craveggiesi
Santo Patrono:San Giacomo , celebrato il 25 luglio e San Cristoforo
Comuni confinanti: Malesco, Onsernone, Re, Santa Maria Maggiore, Toceno, Villette
Sito internet: www.comune.craveggia.vb.it