Viso di Vallanta
Accesso
L’accesso al Viso di Vallanta avviene principalmente dal rifugio Vallanta (m 2.450), facilmente raggiungibile dai piani di Valante mediante sentiero segnalato, oppure dal rifugio Quintino Sella al Monviso (m 2.640). Entrambi i punti di appoggio permettono una buona logistica per le salite, sia in giornata che in traversata. Dalla base dei rifugi, si segue in genere il percorso verso il Colle di Vallanta (m 2.818) e si risalgono i pendii detritici in direzione della parete sud, dove si ramificano le principali vie di salita.
Introduzione
Il Viso di Vallanta, noto anche come Dado di Viso o Dado di Vallanta, rappresenta una delle cime di interesse alpinistico più significative del gruppo del Monviso, nelle Alpi Cozie, Piemonte occidentale. Posizionato a sud-ovest rispetto alla piramide principale del Monviso, il Viso di Vallanta si innalza fino a quota 3.781 metri e si distingue per la sua morfologia monolitica, che gli ha valso il soprannome di "dado". La vetta si colloca in un ambiente spiccatamente d'alta quota, caratterizzato da impressionanti pareti rocciose e da un contesto paesaggistico dominato dai grandi classici della valle Po e della valle Varaita, offrendo uno scenario unico per la botanica d'altitudine e fenomeni geomorfologici di rilievo come le morene e le conche glaciali storiche.
Descrizione
Il Viso di Vallanta acquisisce importanza storica per la sua prima ascensione documentata, avvenuta il 7 settembre 1891 da parte di Claudio Perotti, Giuseppe Perotti, Paolo Gastaldi e Vittorio Giordana. L’impresa si inserisce nel contesto dell’esplorazione ottocentesca delle grandi pareti del gruppo del Monviso, epoca in cui la conquista delle vette secondarie costituiva un banco di prova per le tecniche alpinistiche e una ricerca costante di nuovi itinerari. La storia alpinistica della cima si è arricchita, nei decenni successivi, di numerose salite, alcune delle quali rientrano tra le imprese di spicco dell’alpinismo piemontese e francese, come l’apertura della Via della Fessura sulla parete sud (grado di difficoltà ED) e le prime ascensioni invernali, che consolidarono la reputazione della vetta come laboratorio tecnico in ambiente severo.
Dal punto di vista geografico, la vetta domina il vallone di Vallanta a sud e quello del lago Chiaretto a nord, affacciandosi sulle testate delle vallate Po, Varaita e Guil. Il territorio circostante è modellato da rocce metamorfiche e sedimentarie tipiche del complesso Monviso, con la presenza di scree e strati dolomitici che determinano la varietà dei fondi lungo i diversi itinerari. Il clima, influenzato dalle correnti occidentali, risulta particolarmente rigido, con condizioni di neve persistente fino a tarda primavera e frequenti sbalzi termici estivi, rendendo le salite più impegnative in caso di instabilità.
Il toponimo “Viso di Vallanta” nasce quale denominazione descrittiva legata sia alla posizione prospiciente la valle omonima sia alla forma squadrata della cima, che richiama il dado da gioco nella tradizione locale. La montagna è protagonista di alcune leggende provenienti dalle comunità occitane, secondo cui la sua sagoma avrebbe ispirato racconti di giganti e di spiriti delle nevi, mentre in ambito letterario viene citata nelle raccolte dedicate alla mitologia alpina piemontese. L’importanza della vetta si riflette anche nelle tradizioni escursionistiche locali, che ne fanno meta privilegiata per le prime esperienze di salita su roccia, come testimoniato dai diari dei primi scalatori.
Le vie alpinistiche che permettono di raggiungere la cima sono numerose e differenziate per grado di difficoltà e tipologia del terreno. Tra le più note, la Via normale dalla parete sud (AD), la Via Chiappero-Perotti-Valbusa (AD+), la Via Coolidge (AD), la Via della Fessura (ED), lo Spigolo Montaldo (D), la Via dei Francesi (AD+), la Via del Gran Diedro sulla parete sud-ovest (TD-), la Cresta sud-ovest (AD+), la Parete ovest (AD+), la Cresta nord-ovest (AD+), la Parete nord (AD), la Cresta nord-est (AD+), la Via degli Astigiani (D), il Colatoio Est (TD), la Via Passet-Racca sulla parete est (AD+), la Via Gallo sulla parete est (D+), e la Cresta sud-est (AD+). Le difficoltà variano da AD (abbastanza difficile) fino a ED (estremamente difficile), con sviluppi previsti sia su roccia compatta che su tratti misti, e itinerari specificatamente adatti ad alpinisti esperti e attrezzati per la progressione in ambiente d’alta montagna
Vie di salita
- Via normale, parete sud - difficoltà (AD)
- Via Chiappero-Perotti-Valbusa, parete sud - difficoltà (AD+)
- Via Coolidge, parete sud - difficoltà (AD)
- Via della Fessura, parete sud - difficoltà (ED)
- Spigolo Montaldo, parete sud - difficoltà (D)
- Via dei Francesi, parete sud - difficoltà (AD+)
- Via del Gran Diedro, parete sud-ovest - difficoltà (TD-)
- Cresta sud-ovest - difficoltà (AD+)
- Parete ovest - difficoltà (AD+)
- Crest nord-ovest - difficoltà (AD+)
- Parete nord - difficoltà (AD)
- Cresta nord-est - difficoltà (AD+)
- Via degli Astigiani - difficoltà (D)
- Colatoio Est - difficoltà (TD)
- Via Passet-Racca, parete est - difficoltà (AD+)
- Via Gallo, parete est - difficoltà (D+)
- Cresta sud-est, difficoltà (AD+)
Informazioni
Quota: 3781m
Nome alternativo: Dado di Viso, Dado di Vallanta
Gruppo montuoso: Gruppo del Monviso
Prima ascensione: 07/09/1891
Primi salitori: Claudio Perotti, Giuseppe Perotti, Paolo Gastaldi, Vittorio Giordana