Capanna Carrel

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gian
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Difficoltà: 
AD
Quota di partenza: 
2 015 m
Quota di arrivo: 
3 835 m
Dislivello: 
1 820 m
Tempo di salita o complessivo*: 
4h30'
Tempo di discesa: 
4h00'

Introduzione

La salita alla Capanna Carrel, se le condizioni meteo sono favorevoli, non presenta difficoltà tecniche rilevanti, il passaggio più duro, a circa 15' da rifugio, sono meno di 3m di parete leggermente strapiombante che è possibile superare anche issandosi semplicemente a braccia lungo il canapone. Fino al Colle del Leone è un’ascensione pericolosa, sia per il sassi che scarica ogni tanto la parete sovrastante, sia per i numerosi passaggi esposti che non perdonano la minima distrazione. Attenzione perciò a non sottovalutare la discesa che richiede circa lo stesso tempo di salita, sia a causa della fatica accumulata in quota che della necessità di affrontare con la massima prudenza le tracce di sentiero sospese sulle ripidissime pietraie.

Descrizione

Arrivati all'abitato di Breuil-Cervinia, a 200 metri dall'uscita della galleria paravalanghe, si gira a sinistra e si imbocca la strada che porta verso il campo di Golf, dopo 850 m allo STOP si gira ancora a sinistra e poco dopo si lascia l'auto nel parcheggio vicino ai campi da tennis.
Ci si avvia lungo la strada asfaltata tra i campi da tennis e l'Hotel Miravidi fino alla prima curva in corrispondenza della quale si imbocca la scorciatoia che taglia il tornante, rientrati sulla strada, alla curva successiva, si imbocca nuovamente un sentiero che sbuca davanti al ristorante Les Clochards. Fatti pochi metri lungo la strada sterrata si può scegliere di seguirla fino al Rifugio Duca degli Abruzzi oppure di procedere lungo la scorciatoia. In tal caso aiutati da alcuni tubi si sale la traccia di sentiero fino a raggiungere la recinzione in legno della strada che passa in alto sopra il ristorante.
Si prosegue lungo lo sterrato passando a fianco della croce che ricorda una messa officiata del papa Giovanni Paolo II e si raggiunge in breve un ponticello. Subito dopo un freccia segnala la scorciatoia che si stacca sulla sinistra, si continua lungo i sentieri che tagliano a più riprese la strada poderale fino a raggiungere i bollini (12) e (13) dipinti su di un sasso. Da qui parte il tratto di sentiero che salendo con una lunga diagonale si congiunge poi con la pista. Poco dopo un ponte in legno supera le acque scroscianti della cascata che scende verso l'abitato di Breuil-Cervinia. Si prosegue indifferentemente o sul sentiero o sulla strada sterrata fino a toccare l'alpeggio dell'Eura che si supera a monte, dopo meno di un'ora di piacevole passeggiata tra i pascoli fioriti si arriva al Rifugio Duca degli Abruzzi - Oriondé dove termina la strada. A monte del rifugio si passa a fianco della vecchia teleferica e si prosegue lungo la chiara traccia che dopo essere scesa leggermente di quota affronta ripida il pendio. Il verde dell'erba comincia a farsi più raro mentre il colore dominante diventa quello della pietraia punteggiato di tanto in tanto dal candore dei primi nevai che sono presenti fino ad estate inoltrata. Il sentiero si inerpica tra le rocce addolcendo la pendenza con alcuni tornanti fino a giungere in una mezz'oretta scarsa dal rifugio alla croce Carrel.
L’ascensione inizia alle spalle del rifugio Duca degli Abruzzi dove si segue il sentiero che passa a fianco della vecchia teleferica, si scende leggermente di quota e poi si affronta il ripido pendio alle spalle del rifugio. Il verde dell’erba comincia a farsi più raro mentre il colore dominante diventa quello della pietraia punteggiato di tanto in tanto dal candore dei primi nevai presenti fino ad estate inoltrata. Il sentiero, ben segnalato, si inerpica tra le rocce zigzagando dolcemente e raggiunge in poco meno di mezz’ora la croce Carrel. Qui termina la segnaletica della sentieristica regionale e fino al Colle del Leone si seguono le frecce rosse e i numerosi ometti che indicano il percorso quando sulla roccia la traccia è poco evidente. Si prosegue per una trentina di minuti fino ad arrivare alla base di un canalino dove per la prima volta si posano le mani sulla roccia. Qui inizia il tratto riservato agli escursionisti esperti. Si superano alcune facili roccette con l’aiuto di uno spezzone di corda lungo pochi metri e poi si prosegue risalendo un pendio di circa 45 gradi su roccia e tracce di sentiero. Non vi sono particolari difficoltà: si passa davanti a due targhe che ricordano alpinisti caduti (1 2) e dopo quella dedicata a Giuliana Stainer si riprende il sentiero e passando alla destra del ghiacciaio si raggiunge quota 3400m dove il sentiero è interrotto per una decina di metri da una fascia di roccia molto coricata. La si supera poi si riprende a salire seguendo la traccia e gli ometti fin sotto la Testa del Leone e dopo aver raggiunto la base della parete rocciosa ci si dirige quasi in piano verso il Colle del Leone a 3581m.
Dal colle parte il tratto più piacevole e sicuro dell’ascensione, i brevi tratti di roccia sono tutti attrezzati con i canaponi bianchi che rendono l’itinerario sicuro e alla portata degli alpinisti meno preparati tecnicamente. Tutte le placche, molto coricate e fessurate e le paretine elementari sono dotate di punti di sosta e la parte restante dell’ascensione si svolge su sentiero o tracce di sentiero che salgono tra gli sfasciumi. A circa 3750m si incontra il primo canapone che permette di superare un camino di circa 3m di altezza, abbastanza coricato e con buoni appigli sia per le mani che per i piedi. Subito dopo si arriva ai piedi di una paretina alta circa 5m e leggermente strapiombante nella metà superiore dove si trova il passo chiave dell’ascensione al rifugio: a metà parete si trova un buon ancoraggio c’è un’ottima sosta al suo termine. Superato il leggero strapiombo non resta che una placca molto coricata e facile (foto2814) e breve tratto di sentiero sul lato nord della cresta per giungere ai piedi del rifugio.

Informazioni generali

Via:
Segnavia:
Tipologia percorso:
Periodo consigliato:
Esposizione al sole:
Pericolo Oggettivo:
Tratti esposti:
Attrezzatura utile:
Acqua:

Riferimenti bibliografici

  • Gino Buscaini, Alpi Pennine Vol.2, Guida dei Monti d'Italia, CAI e TCI, Milano, 1970

Accesso stradale

Galleria fotografica

Capanna Carrel: ci siamo stati!