Una volta, sulle sponde del canale d'Arlaz, sorgeva un mulino che serviva gli abitanti di Montjovet, di Emarèse e di Challand-Saint-Victor.
L'ultimo mugnaio che lo utilizzò era un uomo scorbutico e misterioso e con il trascorrere del tempo a Montjovet cominciarono a girare strane voci sul suo conto. Sembrava infatti che il posto sul quale sorgeva il mulino fosse stregato. Nessuno in paese aveva più il coraggio di passare nelle vicinanze della costruzione maledetta dopo il calar del sole. La gente impaurita, smise di portare il grano al mugnaio che dovette così abbandonare il mestiere. Un giorno alcuni operai, mentre tornavano da Emarèse, trovarono un uomo morto, con la testa incastrata tra i paletti della recinzione del mulino. Questi avevano strangolato il malcapitato a causa della piccolissima distanza che li separava. Nessuno riusciva a capire come aveva fatto la testa a passare in quello spazio così ristretto e la gente pensò subito a qualche stregoneria esercitata dall'abitante del mulino per vendicarsi del suo fallimento. Per questo motivo, anche dopo la morte del mugnaio, nessuno osò avvicinarsi al mulino abbandonato. Sembra infatti che ancor oggi, la sua anima si rechi ogni notte nel luogo maledetto in cerca di qualche passante contro cui sfogare la propria rabbia.