Uno dei maggiori problemi nella storia dell'uomo, in tutte le regioni del mondo è sempre stato quello dell'approvigionamento idrico, sia per l'agricoltura, che per l'abbeveraggio del bestiame e dell'uomo.
Ancora oggi è possibile osservare Ru funzionanti in Valle d'Aosta o Bisse nel Vallese, utilizzati ancora per distribuire l'acqua, spesso si possono osservare solamente le antiche vestigia rovinate dal tempo e rese inservibili dall'incuria.
Questi canaletti sono anche motivo di belle escursioni, infatti essi sono quasi sempre affiancati da sentierini di servizio, che permettono splendide passeggiate, di norma pianeggianti, alla portata di tutti, nel Vallese i Bisse sono oggetto di una quasi venerazione.
Non fanno eccezzione anche le regioni alpine e montuose, infatti molte valli sono asciutte e, cosa singolare, spesso esse si trovano attigue ad altre particolarmente ricche di acqua.
Ma l'uomo non è stato a guardare inoperoso: é intervenuto costruendo complessi sistemi di canali irrigui che , come le arterie, le vene e i vasi capillari di un corpo vivente, conducono il liquido vitale dalla fonte ai campi di media e fondovalle.
Questi canali spesso sono lunghi chilometri, attraversano gole e pareti scoscese, si servono persino di gallerie, presentano ponti e manufatti arditi.
Questa pubblicazione che appartiene alla collana Quaderni di cultura alpina, della Casa Priuli & Verlucca, descrive la storia, la tecnica di costruzione e la manutenzioen dei Ru, senza tralasciare di mostrare il duro lavoro degli irrigatori, chi non ricorda i turni per bagnare i prati appena falciati? Zappe a mezzaluna e strofinacci con l'asta le armi del contadino e tanta...fatica.
Gianni Bodini
Quaderni di cultura alpina
2002
Italiano
17.50€
Ru, Bisse, Suonen, Waale... non sono parole misteriose di una qualche formula magica, ma semplicemente termini diversi per indicare la stessa cosa in varie regioni alpine: gli antichi canali di irrigazione. Uno dei maggiori problemi nella storia dell'uomo, in tutte le regioni del mondo è sempre stato quello dell'approvigionamento idrico, sia per l'agricoltura, che per l'abbeveraggio del bestiame e dell'uomo. Ancora oggi è possibile osservare Ru funzionanti in Valle d'Aosta o Bisse nel Vallese, utilizzati ancora per distribuire l'acqua, spesso si possono osservare solamente le antiche vestigia rovinate dal tempo e rese inservibili dall'incuria. Questi canaletti sono anche motivo di belle escursioni, infatti essi sono quasi sempre affiancati da sentierini di servizio, che permettono splendide passeggiate, di norma pianeggianti, alla portata di tutti, nel Vallese i Bisse sono oggetto di una quasi venerazione. Non fanno eccezzione anche le regioni alpine e montuose, infatti molte valli sono asciutte e, cosa singolare, spesso esse si trovano attigue ad altre particolarmente ricche di acqua. Ma l'uomo non è stato a guardare inoperoso: é intervenuto costruendo complessi sistemi di canali irrigui che , come le arterie, le vene e i vasi capillari di un corpo vivente, conducono il liquido vitale dalla fonte ai campi di media e fondovalle. Questi canali spesso sono lunghi chilometri, attraversano gole e pareti scoscese, si servono persino di gallerie, presentano ponti e manufatti arditi. Questa pubblicazione che appartiene alla collana Quaderni di cultura alpina, della Casa Priuli & Verlucca, descrive la storia, la tecnica di costruzione e la manutenzioen dei Ru, senza tralasciare di mostrare il duro lavoro degli irrigatori, chi non ricorda i turni per bagnare i prati appena falciati? Zappe a mezzaluna e strofinacci con l'asta le armi del contadino e tanta...fatica.