Provincia di Viterbo
Accesso
Gli accessi alla provincia di Viterbo sono garantiti dalla vicinanza alle principali arterie regionali e nazionali. Il territorio è raggiungibile in auto tramite le strade statali Aurelia, Cassia e , che collegano la provincia a Roma, all’Umbria e alla Toscana. La rete ferroviaria comprende la linea FL3 Roma-Viterbo e la FL4 Orte-Capranica-Civitavecchia, con la stazione centrale di Viterbo Porta Fiorentina come riferimento principale. Gli aeroporti più vicini sono l’aeroporto di Roma Fiumicino e quello di Ciampino, distanti circa un’ora di viaggio. La rete viaria locale si estende per efficienti collegamenti tra i paesi della Tuscia, favorendo la mobilità interna e il turismo diffuso.
Introduzione
La provincia di Viterbo, situata nella parte settentrionale del Lazio, si estende tra il mar Tirreno e la regione della Toscana, abbracciando al suo interno paesaggi collinari, vaste pianure, alture vulcaniche e boschi che testimoniano la varietà e la ricchezza ambientale della Tuscia. Questa terra, denominata così fin dall’antichità, rappresenta un crocevia culturale tra Etruria, Umbria e l’area romana: la presenza di importanti testimonianze etrusche, romane e medievali si somma a tradizioni ben radicate che si sono conservate nei secoli, conferendo alla provincia una rilevante importanza storico-culturale e turistica.
Descrizione
Sotto il profilo ambientale e geografico, il territorio viterbese si distingue per la presenza di rilievi come i Monti Cimini, la catena dei Monti Volsini e l’Alta Tuscia, aree collinari di origine vulcanica che circondano il Lago di Bolsena e il Lago di Vico, entrambi di origine vulcanica e protetti da aree naturali di grande pregio. La varietà paesaggistica prosegue nelle pianure della Maremma laziale, fra boschi mediterranei, coltivi e pascoli. La rete idrografica è ricca: il Tevere a est marca il confine naturale, mentre i fiumi Marta, Fiora, e Paglia, assieme a corsi minori, solcano il territorio. Nelle aree protette come la Riserva Naturale del Monte Rufeno e le Selve Cimini il patrimonio floristico e faunistico si rivela particolarmente ricco, dalle fioriture primaverili alle faggete secolari, ai numerosi percorsi escursionistici.
L’identità storica della provincia affonda le sue radici nei millenni: fu cuore pulsante dell’Etruria meridionale con centri come Tarquinia, famosa per la necropoli di Monterozzi e i suoi dipinti rupestri, e con la stessa città di Viterbo, scelta in età medievale come rifugio papale e sede di importanti conclavi. A Viterbo, il centro storico murato con torri, fontane e palazzi di tufo conserva la memoria delle lotte medievali tra guelfi e ghibellini, del passaggio di imperatori come Federico Barbarossa e della vitalità delle libere istituzioni comunali. Il patrimonio storico si arricchisce di castelli, conventi, borghi fortificati come Civita di Bagnoregio, Bagnaia o Vitorchiano, oltre a parchi archeologici e musei dedicati agli Etruschi e al Rinascimento.
L'economia della provincia è fortemente legata all’agricoltura di qualità: la presenza di suoli vulcanici favorisce colture pregiate come la nocciola dei Monti Cimini, la castagna, l’olio extravergine, e una produzione vitivinicola che annovera numerose DOC (tra le più note Est! Est!! Est!!! di Montefiascone e Aleatico di Gradoli). Importante anche la zootecnia (soprattutto ovina), la cerealicoltura e l’orticoltura costiera. Di assoluto rilievo il distretto industriale della ceramica di Civita Castellana, con produzione riconosciuta in Italia e all’estero, e l’artigianato del legno, della pietra e del ferro battuto che vive nei borghi. Il settore turistico, in crescita costante, valorizza sia il patrimonio storico-archeologico sia le risorse naturali, con una rete di strutture ricettive, agriturismi e percorsi escursionistici ormai diffusa.
Sotto l’aspetto culturale la provincia offre un calendario fitto di feste patronali e sagre: tra le più celebri “La Macchina di Santa Rosa” a Viterbo (riconosciuta dall’UNESCO) dove una torre di più di 30 metri viene trasportata a spalla per le vie della città, l’Infiorata del Corpus Domini a Bolsena (splendidi tappeti di fiori), la Barabbata di Marta, la Sagra della Castagna a Soriano nel Cimino e la Fiera del Vino a Montefiascone. Nei piatti tipici si ritrovano i sapori semplici della cucina contadina: acquacotta, gnocchi al sugo d’anatra, lombrichelli, cacciagione, legumi, carni, dolci a base di nocciole e castagne. L’artigianato si esprime, oltre che nelle ceramiche e nel ferro battuto, anche nella lavorazione tradizionale del tessuto e del cuoio. Antiche sono anche leggende come quella di Papa Alessandro VI, che avrebbe trovato riparo segreto tra le colline viterbesi, e storie di streghe e fantasmi nei borghi in tufo.
Viterbo è un territorio di grande rilievo per chi ama il turismo attivo. Gli itinerari più noti sono quelli lungo la Via Francigena, cammino millenario dei pellegrini per Roma, e i sentieri del Parco di Marturanum o del Lago di Bolsena. Il Monte Cimino offre scorci straordinari e boschi secolari, mentre i percorsi escursionistici tra le forre e le necropoli della Tuscia invitano all’esplorazione di una natura poco modificata. La presenza di aree attrezzate e rifugi naturalistici, tra cui quelli nel comprensorio di Acquapendente e Torre Alfina o a Monte Rufeno, rende agevole la pratica di trekking, mountain bike, birdwatching e cammini tematici, come il Sentiero dei Briganti o il Cammino della Luce. Una curiosità: il Lago di Bolsena è considerato il più grande lago di origine vulcanica d’Europa e si narra che qui sorgesse un’importante città etrusca sommersa dalle acque.
Informazioni
Capoluogo: Viterbo
Superficie: 3.615,24 km²
Altitudine minima: 0 m
Maggior elevazione: 1.053m – Monte Cimino
Numero abitanti: 307.412 (al 31-03-2025)
Numero comuni: 60 - elenco - mappa
Province confinanti: Provincia di Grosseto, Provincia di Siena, Provincia di Terni, Provincia di Rieti, Città metropolitana di Roma
Sito internet: www.provincia.viterbo.it