Lac Vert

Ritratto di giancarloberetta
giancarloberetta
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Data rilievo: 
29/08/2010
Quota di partenza: 
1 804 m
Quota di arrivo: 
2 625 m
Dislivello: 
836 m
Lunghezza*: 
14.40 km
Tempo di salita o complessivo*: 
2h15'
Tempo di discesa: 
1h30'

Introduzione

La salita a questo solitario lago di origine glaciale, che nonostante la vicinanza al rifugio Bezzi è un luogo non molto frequentato, è caratterizzata, oltre il rifugio, dall’itinerario molto diretto che si sviluppa sul filo di due morene con pendenze che vanno sempre più accentuandosi sino all’ultimo breve tratto che è molto ripido. Durante l’avvicinamento, oltre il panorama che si allarga sempre più sull’alta valle, si passa a poca distanza sulla destra della lunga lingua terminale del ghiacciaio di Plattes des Chamois che termina sulle morene sottostanti.

Descrizione

Dal parcheggio si raggiungono le paline degli itinerari escursionistici e si inizia a salire sulla sterrata incontrando quasi subito un bivio (1865 m) dove, ignorando la diramazione della strada a sinistra, si continua verso il vallone centrale. Camminando in leggera salita si arriva al vecchio alpeggio di Tsalé (1938 m) che si lascia a sinistra e si continua su percorso quasi rettilineo sino ad incontrare un bivio (2026 m) dove a destra scende una stradina e davanti a noi inizia un sentiero; imboccato quest’ultimo si prosegue a mezzacosta poco sopra il torrente passando sotto gli scoscesi versanti della montagna arrivando in vista di un traliccio della teleferica. Raggiuntolo ci si trova ormai a poche decine di metri dal rifugio Bezzi (2286 m) che si vede solo all’ultimo momento e si raggiunge in pochi minuti. Dal rifugio si raggiungono le paline che si trovano poco oltre e, seguendo le indicazioni dell’itinerario, ci si indirizza leggermente sulla destra per scendere verso il torrente che si supera su di un ponticello di legno; superatolo si segue il sentiero che, dopo aver attraversato un ruscello, giunge ad un bivio ben segnalato da bolli gialli (2294 m) al quale si devia a sinistra e, dopo aver lasciato sulla destra una traccia che si stacca a quota 2338 m, con qualche tornante si dirige verso una prima lunga morena erbosa. La si risale sul filo e quando la pendenza diminuisce si devia leggermente a destra e si prende il filo di una seconda morena più ripida della precedente ed anche un po’ più aerea; arrivati quasi al suo termine si deve risalire un ultimo tratto molto ripido su zolle erbose che arriva sul bordo alto del bacino di contenimento del lago che si raggiunge con una breve e facile discesa verso destra.