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Tête de Cou, dal parcheggio di Machaby

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A cura di:

Ultimo rilievo: 17/10/2005
Aggiornato il: 01/09/2025
Difficoltà
T2
Lunghezza
10.00 Km
Quota di partenza
597 m
Altezza di arrivo
1410 m
Dislivello positivo
816 m
Tempo di andata
02h30'
Tempo di ritorno
01h30'
Periodo consigliato
Esposizione
E W S N NW NE SE SW NNE ENE ESE SSE SSW WSW WNW NNW

Accesso

Lasciare l'autostrada A5 all'uscita di Verrès e svoltare a destra, imboccando la strada statale SS26 in direzione Torino. Superato l'abitato di Verrès, dopo circa 4 chilometri si raggiunge la rotonda di Arnad. Prendere la seconda uscita e proseguire verso il centro abitato, seguendo le indicazioni per il Santuario di Machaby. Percorrere la strada comunale per circa 2,2 chilometri, costeggiando la chiesa romanica di San Martino e passando vicino al Castello dei Valleise, fino a raggiungere il bivio per l'area parcheggio di Machaby. Proseguire dritto per circa 700 metri, fino a incontrare un ampio parcheggio gratuito 🅿️ dove è possibile lasciare l’auto. Nell’area è presente un pannello con le indicazioni della rete sentieristica comunale.

Distanza e tempo di percorrenza

🕒 Tempo di percorrenza: 11 minuti
📏 Distanza: 6,9 km

Navigazione GPS

📍 Come arrivare con Google Maps
📍 Come arrivare con Apple Maps

ℹ️ Nota importante

Le indicazioni fornite sono state verificate alla data del rilievo dell’itinerario. Prima della partenza, è consigliabile verificare eventuali variazioni del percorso. Per ottenere indicazioni aggiornate e dettagliate, si consiglia l’uso di Google Maps o Apple Maps.

Introduzione

Posizionata all'ingresso della Valle d'Aosta, la Tête de Cou si erge sulle strette gorge di Bard. L'itinerario qui proposto permette di assaporare natura, storia e spirito: dai bellissimi boschi di castagno e faggio lungo gli itinerari militari che nel XIX secolo servivano a fronteggiare l'avanzata napoleonica, al silenzioso santuario di Machaby dedicato alla Madonna delle Nevi.

Descrizione

0h00' 0,00km 0m 0m Scendere lungo la strada fino a raggiungere una palina segnaletica che indica il sentiero 4 . Svoltare a sinistra e imboccare l’ampia mulattiera lastricata, denominata Pavià du Bioley, che conduce a Machaby. Sulla sinistra si incontra subito un piccolo tzapelet dedicato alla Madonna e ai santi Martino e Barbara. Proseguire poco oltre fino a raggiungere un ponte di legno, attraversare il torrent de Va e riprendere la salita lungo la bella mulattiera lastricata che si addentra nel folto bosco di castagni (Castanea sativa). Dopo un tornante a destra, seguire la mulattiera che prosegue in costante e moderata salita fino a raggiungere il Santuario di Machaby (685m).
Si prosegue lungo la stradina ed in pochi minuti si raggiunge, nei pressi di un altro oratorio, la località detta "Pradouegne" (ampio pianoro sotto castagni secolari) e al villaggio di Machaby: è consigliata una breve visita al villaggio per osservare i caratteristici Dzerby.
Ritornati a Pradouegne si può approfitare di una pausa eno-gastronomica all'agriturismo "Lo Dzerby" di Cesarino Bonin per poi proseguire il percorso verso i resti della fortificazione del Tenente Lucini (717m, 0h25'). Poco dopo il ricovero si incontra il bivio per discendere verso Bard: attualmente tale sentiero è chiuso da un'ordinanza del sindaco di Arnad per rischio frane. Si procede lungo la comoda strada che con una serie di tornanti si addentra nuovamente nel bosco; ogni tanto si aprono scorci panoramici, soprattutto sul non lontano Paretone, culla del free-climbing valdostano. Lentamente si raggiunge una piccola radura dove sono presenti i resti di altre fortificazioni militari su di un pianoro nel quale sorgeva il villaggio di Arbeadze (824m, 0h50'). Qui si abbandona la stradina e si inizia a procedere lungo la bellissima mulattiera lastricata. Lungo la salita si incontrano ancora un paio di casolari ristrutturati per poi entrare nuovamente nel bosco di castagno. Dopo alcuni tornanti si incontra un bivio (899m, 1h05'): una flebile traccia di sentiero diparte sulla destra di un tornante per raggiungere la base del famoso Pilastro Lomasti. Ovviamente si trascura questa deviazione e si procede ancora all'interno del bosco ove la mulattiera compone una serie infinita di svolte, sempre sorretta da impeccabili muri a secco. Superati i mille metri il castagno lascia posto al faggio (Fagus sylvatica) e alla betulla e, poco dopo, la mulattiera lascia il passo ad una stradina erbosa. Lentamente ci si avvicina al colle e la vegetazione si dirada sino a raggiungere l'ampia radura che precede il villaggio di La Cou. Si supera un piccolo fontanile in legno e si raggiunge infine La Cou (1379m, 2h20'). All'altezza di una casa ristrutturata si svolta a destra e si percorre un sentierino che, con una serie di saliscendi, raggiunge infine la nostra meta: la Tête de Cou (1410m, 2h30')
Dalla cima si può godere di interessanti scorci panoramici sull'alto Canavese, la bassa valle e tutto il corollario montuoso dal Bec Renon al lontano Grand Combin.
Il ritorno avviene per la medesima via dell'andata (1h30').

Per il rientro seguire lo stesso itinerario percorso all'andata 1h30' [0,61 km] 98m.


Il santuario non sempre è aperto al pubblico a causa dei numerosi furti avvenuti nel corso degli anni e si può visitare in occasione dei riti religiosi (il 5 agosto festa patronale con processione e messa). All'interno le pareti e le volte sono affrescate e ricoperte da stampelle e bastoni ex-voto. All'esterno si può percorrere un Rosario seguendo i dipinti nelle nicchie in pietra.

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