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Flambeau d'Arlaz, anello dal Col d'Arlaz

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A cura di:

Ultimo rilievo: 10/02/2025
Aggiornato il: 14/02/2025
Lunghezza
0.00 Km
Tempo di andata
12h33'
Tempo di ritorno
12h33'
Periodo consigliato

Descrizione

0h00' 0,00km 30 Dal parcheggio, dirigersi verso la Croix d'Arlaz, una croce in legno situata nei pressi dell'impianto di raccolta delle acque del Ru d'Arlaz, e raggiungere la palina segnaletica con le indicazioni per l'Opera di presa segnavia 30 . Proseguire lungo la stradina sterrata pianeggiante, che costeggia il Ru d'Arlaz attraversando un rado bosco di roverella (Quercus pubescens). Man mano che si avanza, la vegetazione cambia e lascia spazio al pino silvestre (Pinus sylvestris). Il sentiero svolta a sinistra, poi piega leggermente a destra fino a raggiungere una piccola passerella sul ru.

0h08' 0,4km 20m 30 Trascurare il bivio per Érésaz segnavia 3 e proseguire lungo la stradina, che svolta prima a sinistra, poi a destra, fino a raggiungere la caratteristica cascata formata dal salto delle acque del ru. Continuare su un tratto selciato in salita fino a raggiungere una panchina con punto panoramico sul vicino Mont Avic. Poco più avanti, si incontra una nuova palina segnaletica.

0h15' 0,92km 24m 30 Trascurare a destra i sentieri 7 per Châtillonnet e 29 per Pésan, e proseguire sul percorso principale, risalendo un breve tratto fino a raggiungere le condotte forzate della centrale idroelettrica di Isollaz. Salire lungo il sentiero, parallelamente alle condotte, per poi superarle attraverso un sottopassaggio. Riprendere a salire fino a raggiungere una nuova palina segnaletica e ritornare sulla stradina sterrata. Procedere ora in piano, costeggiando nuovamente il Ru d'Arlaz, fino ad affrontare un leggero strappo, preceduto da un pannello illustrativo che descrive le principali vette del territorio di Challand-Saint-Anselme, visibili tra le aperture del bosco. Superato il tratto in salita, proseguire in piano fino a raggiungere la palina segnaletica che indica la partenza del sentiero 32 per il Bec de l’Ouia, noto anche come Flambeau d'Arlaz.

Si incontra un bivio con un piccolo ometto di pietre a sinistra, scartando il ramo a destra (che sale alla strada più a monte). Il sentiero è a tratti stretto, con rami che ostacolano il cammino. Si evitano tutte le diramazioni secondarie a sinsitra.
Si arriva così ad un punto in cui un albero, caduto sul sentiero, sembra sbarrare la strada (foto 5); lo si aggira dal lato delle radici ritrovando la traccia subito dopo.
Un centinaio di metri dopo l'albero, in una piccola radura, si incontra un nuovo bivio, difficile da individuare nell'erba alta, privo di indicazioni e soprattutto in cui i due rami sembrano di pari "importanza" (foto 6): si rimane sul ramo di destra, evitando di scendere a sinistra, raggiungendo poco dopo, a quota 1180 circa, un ponte in cemento (foto 7) che permette di scavalcare le condotte forzate che portano acqua dal bacino di Plan d'Abellies alla centrale di Isollaz, le rotaie della funicolare e la scala di servizio.
Superato il ponte - unico segno evidente della presenza dell'intero sentiero - si continua su deboli tracce, in un'alternanza di radure e bosco con la costante presenza di rovi; si costeggiano ancora trati di muretti a secco.
Dopo una lieve discesa si è finalmente in vista della sommità del Flambeau d'Arlaz (foto 8), e il panorama si apre brevemente sull'omonimo colle.
Il sentiero sembra terminare su una piccola pietraia bianca (foto 9); la si segue - con attenzione perchè le rocce non sono stabili - nella sua discesa, ritrovando le tracce di sentiero alla base, sulla destra. Da qui inizia il tratto più difficoltoso.
Inizia così l'aggiramento, in senso orario, della strapiombante parete sud-ovest del M. Ros. Si scende seguendo la base della parete, poi si prosegue su pietraia smossa (attenzione particolarmente in caso di pioggia o comunque rocce bagnate) con tracce molto vaghe (foto 10), lasciandosi alle spalle il Flambeau d'Arlaz ed entrando in una stretta gola parzialmente boscosa ma con fondo detritico (foto 11), sul cui fianco opposto, pressochè alla stessa quota, è visibile - sempre su pietraia - una traccia orizzontale. Quando diventa possibile raggiungerla tagliando in piano si piega a sinistra per portarsi su questa traccia: è il sentiero 3 tra il Col d'Arlaz ed Erésaz.
Lo si raggiunge e segue sulla sinistra (foto 12), sempre su pietraia che termina però poco dopo, lasciando spazio ad un più comodo sentiero che si snoda nel sottobosco, scavalca una piccola gobba e poi scende (foto 13). Si incontrano segni di vernice gialla sbiaditi, e poi un segnavia 3 (visibile però a chi sale).
Il piacevole sentiero trova la sua fine sulla strada che costeggia il Ru d'Arlaz (foto 14): qui è possibile iniziare il ritorno ad Orbeillaz, svoltando a sinsitra, oppure completare il percorso fino al Col d'Arlaz, proseguendo a destra: in questo caso, gli ultimi 450 metri circa di strada in piano conducono al colle (foto 15).

Il ritorno avviene poi seguendo quello dell'itinerario 54, appunto lungo la strada che costeggia il Ru e la sua cascata.

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