I due Passi del Colino, da Poira
Accesso
Da Milano a Morbegno lungo le statali 36 e 38; alla rotonda all'ingresso della città svoltare a sinistra in direzione "Costiera dei Cech". Percorrere la provinciale che, attraversati i villaggi di Dazio, Vallate, Serone, Chempo e Roncaglia, raggiunge Poira. Parcheggio in un piazzale nei pressi di una chiesetta e di un campo di calcio.
Introduzione
Gita di carattere "esplorativo" attraverso gli ampi spazi dell'alta Val Toate: il reperimento dei due valichi - mai visibili da fondovalle - permette di avere una visione chiara di una zona sempre molto "semplificata" sulla cartografia e sulle poche guide che la trattano. L'assenza di segnalazioni a terra rende indispensabile una visibilità ottimale per un corretto orientamento: oltre il Passo del Colino Orientale sono presenti solo sporadici grossi ometti di pietre, costruiti da pastori e cacciatori in posizioni culminanti. L'utilità pratica escursionistica di questi passi si limita alle lunghissime attraversate verso la Valle dei Ratti e la lontana Val Masino: si tratta sempre di percorsi che superano le 10 ore di cammino.
Descrizione
Dal piazzale della chiesetta di Poira (1077m) si imbocca la pista forestale che inizia a fianco dell'improbabile campo da calcio; trascurando le deviazioni secondarie all'interno della pineta, si arriva alla radura di Carecc (1153m), che si risale su strada cementata per la linea di massima pendenza. Proseguendo lungo la pista forestale, di nuovo nella pineta, con vari cambiamenti di direzione, si arriva a Ledin (1232m), piccolo alpeggio attualmente sede anche di un agriturismo. Verso monte e nei pressi di una fonte con abbeveratoio, inizia nel bosco il sentiero da seguire per portarsi al maggengo del Pesc (1613m): la traccia risale con regolarità la pineta, alternando ampi traversi a tratti sassosi - antiche frane - ormai inerbiti (a circa metà percorso, lasciata a destra una cappella votiva, si intercetta e attraversa una pista tagliafuoco 1350 m circa). Oltrepassate le poche baite del Pesc, il sentiero si fa meno evidente portandosi verso il centro della Val Toate: pochi ometti di sassi conducono dove i pini - secolari - si fanno più radi. La traccia risale a zigzag il pendio a pascolo - seguendo il recente scavo di interramento di un acquedotto che rifornisce tutti gli abbeveratoi della valle - fino a raggiungere la Baita Colino 1937 m; analogamente, si prosegue - sempre al centro della valle - fino a portarsi nei pressi di un baitello senza nome a circa (2300m). La recente traccia, spostatasi gradualmente a destra verso la base della appariscente Torre Bering, va a terminare presso le opere di presa idrica interrate. I segnali a vernice - qui un poco più evidenti - conducono a risalire in breve un pendio sassoso fino al Passo del Colino Orientale 2456m: ignorando le indicazioni "Laghi" che fanno scendere in un vallone secondario della Valle Spluga, si inzia a salire senza traccia verso nord il ripido pendio di rocce, massi e poca erba. Oltrepassati alcuni pittoreschi ripiani (panoramicissimi verso i monti del Masino), si continua la salita verso un lontano ometto dominante: raggiuntolo, ci si ritrova in una conca di sassi e neve residua alla base della selvaggia cresta compresa fra le due Cime del Desenigo (Meridionale e Settentrionale). Da qui è ben visibile verso ovest il solco terroso del Passo del Colino Occidentale 2637m: per raggiungerlo è indispensabile compiere una lunga traversata in quota fra colate detritiche e poche rocce affioranti; l'altopiano sassoso che affianca il passo sul versante della Valle dei Ratti impedisce inizialmente una visione panoramica del fondovalle: uno spostamento di poche centinaia di metri verso ONO allarga lo sguardo fino al Lago di Mezzola e ai monti della Mesolcina. Tornati al passo, si scende verso la Val Toate lungo un canale di franosissimo terriccio fino a raggiungere un antico lago ormai interrato, si prosegue sul rado pascolo fino ad un gigantesco caratteristico masso (aggettante in forma di caverna verso valle) posto al centro della valletta: da qui è già visibile l'ultimo abbeveratoio presso la presa dell'acquedotto, dove si raggiunge il percorso di salita. Lungo questo fino al parcheggio.
Informazioni generali
Via: da Poira
Segnavia: rosso/bianco/rosso, nessuno
Tipologia percorso: parzialmente circolare
Periodo consigliato: maggio, giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre
Pericolo Oggettivo: perdita dell'orientamento in caso di scarsa visibilità
Esposizione al sole: sud