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Marmitta dei Giganti

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A cura di:

Ultimo rilievo: 09/02/2006
Lunghezza
0.00 Km
Quota di partenza
380 m
Altezza di arrivo
390 m
Dislivello positivo
10 m
Periodo consigliato

Introduzione

La Marmitta dei giganti di Bard è uno dei numerosi geositi presenti in Valle d'Aosta, chi desidera approfondire l'origine e le particolarità di questa curiosità geologica può consultare la scheda relativa sul sito della regione, ricca di informazioni scientifiche e cartografiche.

Descrizione

Dopo aver parcheggiato l'auto si ritorna sui propri passi fino a raggiungere l'inizio dell'itinerario che porta alla marmitta. Si salgono alcuni gradini e a pochi metri di distanza si trova un masso erratico lasciato dal ghiacciaio balteo in ritirata, circa 10'000 anni fa. Ai suoi piedi si trova un'incisione rupestre ritenuta da alcuni studiosi risalente al 3° millennio avanti Cristo e alla sua destra si individua agevolmente lo scivolo usato per diletto da generazioni di bambini e ribattezzato lo scivolo delle donne perché da alcuni dotti collegato a riti di fecondità di lontana origine. A titolo di curiosità segnalo la presenza di altre incisioni rupestri di chiara origine contemporanea sulla destra del detto scivolo. Si prosegue salendo per poche decine di passi il pendio montonato fino a raggiungere un'esile traccia che si allontana in piano in direzione di Donnas. Seguendola verso l'estremità della rupe si raggiunge in breve la marmitta che è posta a pochi metri dal ciglio dello strapiombo. Il suo diametro è di circa cinque metri e la profondità massima di sette. È stata scavata dalle acque vorticose che scendevano dai due lembi del ghiacciaio balteo un tempo divisi dal dosso roccioso dove sorge l'attuale forte di Bard. L'assedio al forte di Bard del 1800 da parte delle truppe di Napoleone ha lasciato un segno profondo nella memoria collettiva e volte i racconti di quei giorni epici passando di bocca in bocca vengono ingigantiti e travisati. Grazie all'accurato lavoro del signor Alfonso Bernardi e alla sua raccolta di documenti d'epoca, depositati in copia presso l'archivio storico regionale di Aosta, è possibile ricostruire con fedeltà quegli avvenimenti. Ho utilizzato parte della sua documentazione per redigere una piccola cronistoria. 15 maggio 1800 l'avanguardia dell'armata di riserva entra in Valle d'Aosta e fa tappa ad Etroubles dopo aver superato il Gran San Bernardo 16 maggio Aosta è conquistata 18 maggio cade Ch â tillon 19 maggio in mattinata l'avanguardia arriva in vista del forte di Bard, 20 maggio il comandante dell'armata scrive a Napoleone: “ è impossibile fare passare l'artiglieria fino a che non avremo conquistato il castello di Bard ... la fanteria e la cavalleria posso aggirare il castello prendendo una mulattiera che va da Arnaz a Perlo ... il percorso che aggira il castello è assai difficile, anche che la fanteria. Tuttavia mi arrischio a farvi passare due reggimenti delle truppe a cavallo dell'avanguardia ” 21 maggio “ l'avanguardia è a Pont Saint Martin e a Carema ... Domani prima del giorno tenterò un attacco di viva forza; ho fatto preparare delle scale... se non riusciremo ad aprire il passaggio dovremo porre un assedio in piena regola ” 22 maggio il borgo di Bard cade e la guarnigione si ritira nel forte. Gli abitanti erano da tempo fuggiti sulle montagne. Alla porta verso Donnas due ufficiali francesi vengono feriti dal fuoco amico mentre raggiungono i commilitoni. Nella confusione della battaglia erano stati scambiati per i difensori del forte che tentavano una sortita. 22 maggio “ il pezzo da 4 e l'obice non sono riusciti a passare, il nemico non ha cessato un attimo il vivo fuoco d'artiglieria sulla strada (che attraversa il borgo) su tredici uomini che hanno cercato di passare uno è stato ucciso e sette feriti ”. 22 maggio Ivrea è conquistata 24 maggio durante la notte due cannoni da 4 riescono a passare ma i due pezzi da 8 che li seguono vengono distrutti dall'artiglieria del forte 25 maggio Napoleone ispeziona il nuovo sentiero che permette di aggirare il forte e raggiungere Donnas in due ore e mezza di marcia constatando che è impossibile farvi passare l'artiglieria. Nella notte il comandante l'artiglieria d'armata generale Marmont ordina di avvolgere le ruote dei carri, le catene e tutto ciò che possa fare del rumore con del fieno ritorto, fa spargere sul selciato dello strame e i materassi che ancora si trovavano nelle case, poi staccati i cavalli fa tirare l'artiglieria dai suoi uomini, in perfetto silenzio. Coperti dal rumore delle acque turbinose della Dora e da un temporale che scoppia verso mezzanotte riescono a far passare quattro pezzi da 8 poi viene dato l'allarme e sotto una pioggia di fuoco riescono ancora a passare due cannoni poi la colonna si ferma. Grazie allo stratagemma sono passati solo 6 dei 40 cannoni dell'armata. 26 maggio si tenta un attacco al forte da tre direzioni che viene respinto. La zattera utilizzata per attraversare la Dora viene affondata 1° giugno assalto finale al forte guidato dal generale Chabran comandante della retroguardia. Il generale Andreossi, comandante l'artiglieria, fa piazzare un pezzo da 12 nel presbiterio della chiesa parrocchiale, a fianco del campanile, e da lì, protetto dalla parete rocciosa strapiombante, comincia a cannoneggiare la porta d'ingresso al forte che è a circa 150 m di distanza. I difensori nulla possono contro quel cannone che dalle 9 del mattino comincia la sistematica demolizione delle difese. Al tramonto viene intimata per la quinta volta la resa, e il comandante del forte, l'allora capitano Joseph Otto Stockard von Bernkopf, la sottoscrive, con l'onore delle armi, alle nove di sera. Il forte che fermò per 14 giorni le artiglierie di Napoleone venne completamente raso al suolo al termine delle ostilità e nulla ne resta. La formidabile architettura odierna è stata costruita dal 1830 al 1838 e non ha mai preso parte ad eventi bellici. Bibliografia

  • Bernardi Alfonso, Le Siège de Bard en 1800, edito dall'autore

 

Galleria fotografica

© 2021 - Gian Mario Navillod
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