Monte Pizzoccolo, da Cascina Ortello di Sotto
Accesso
Uscita Brescia Ovest dell'autostrada . Si prosegue verso est lungo la Tangenziale Sud/SS11 e poi sulla SS45 bis/Gardesana Occidentale. Si lascia a destra la deviazione per Salò, e lungo la costa del Lago di Garda, si traversano Gardone Riviera, Fasano e Maderno. Poco prima del ponte sul torrente Toscolano, si prende la strada di sinistra per Montemaderno. Superate le frazioni di Maclino e Vigole, si giunge all'abitato di Sanico. Si prende ora a sinistra la ripida stradina asfaltata che sale verso la Croce di Ortello. Poco prima della croce la strada diventa alternativamente a fondo cementato e sterrato. Si continua, a svolte su tratti un poco sconnessi, e superata la Croce di Ortello, si procede ancora fino allo slargo in prossimità della strada sopra Cascina Ortello di Sotto (682 m).
Introduzione
Il Monte Pizzocolo, assieme alla catena del Monte Baldo sulla sponda veronese, è sicuramente la montagna che più caratterizza l'entroterra del lago di Garda. Lo stesso Giosuè Carducci nelle "Odi Barbare" scriveva, riferendosi alla catena del Monte Baldo e del Monte Gu, in passato nome utilizzato nel veronese per indicare il Monte Pizzocolo (probabilmente come accorciativo dell'aggettivo francese "aigu" che significa acuto) : ... 11 Baldo, paterno monte, protegge la bella da l'alto 12 co 'l sopracciglio torbido: 13 il Gu sembra un titano per lei caduto in battaglia, 14 supino e minaccevole. ... (Odi Barbare - Sirmione, libro 1, capitolo 15) Il nome "pizzocolo" (nel dialetto locale "pishocòl") probabilmente deriva da "pizzo" e "zoccolo" forse per la sua forma a zoccolo (anche se in alcune località gardesane del veronese si dice che assomigli al profilo di Napoleone) oppure da "pinzocol" che in Val di Ledro e Alto Garda indica "roccia sporgente". Nei pressi della cima sono presenti alcuni ruderi militari della Prima Guerra Mondiale 1915-18, malgrado questa zona non sia stata direttamente teatro di battaglia. Il panorama dal Monte Pizzocolo è, malgrado la modesta quota, semplicemente incredibile: si passa dal gruppo dell'Adamello, al Monte Rosa, agli Appennini, al basso e medio lago di Garda, alla catena del Monte Baldo, a Montegargnano, al lago di Valvestino, etc. Qualcuno, addirittura, sostiene che, in particolari condizioni climatiche e di nitidezza dell'aria, è osservabile la laguna di Venezia. L'itinerario proposto si svolge inizialmente su strada sterrata, prosegue, fino alla vetta, lungo la cresta sud del Monte Pizzocolo e si conclude con un ampio giro, a tratti molto panoramico, per prati e boschi.
Descrizione
Dallo slargo (682 m) si prende a destra la stradina sterrata (segnavia ) che si inoltra nella selva di Oppolo. Al secondo tornante si procede diritto fino al successivo. Poco dopo la svolta a destra si sale ad un capanno di caccia, si procede con una piccola traccia nell'erba, si scende qualche scalino e si raggiunge il ponticello della Valle della Prera. Il sentiero passa sotto ad una larga parete calcarea verticale (alla fine della quale è indicata la via di arrampicata nota localmente come "I tre porcellini"), continua su una cengetta fino ad un punto panoramico sul "Monte Castello di Gaino" e procede raggiungendo la deviazione a sinistra per Pizzocolo - Cresta Sud, segnavia Segnavia n° 27 (0h40').
Presa la sinistra si sale il primo tratto erboso e boscoso della cresta sud, si supera un primo passaggio roccioso fino ad incrociare sulla sinistra la "Via di emergenza", segnavia Segnavia n° 27A (1h15').
Seguono altri brevi e facili passaggi rocciosi (uno attrezzato con una catena di sicurezza), alternati a tratti di erba e bassi boschetti di faggio. Un ultimo passaggio roccioso a sinistra e, sulla cresta ormai erbosa ma puntellata con qualche roccia affiorante, si giunge al "Faro Eolico Solare", un rivelatore di vento posta a sud della vetta. Ancora qualche minuto e si è alla croce della cima del Monte Pizzocolo (1581 m, 3h00').
Di lato è stato posto un punto di osservazione con alcuni spezzoni di tubo orientati sulle principali vette osservabili. Qualche metro più in basso, costruita su vecchi ruderi militari, si trova la Chiesetta ai Caduti di tutte le guerre e della montagna. Si consiglia di rientrare con un ampio giro panoramico sul lago di Garda percorrendo la mulattiera (segnavia Segnavia n° 5) che scende al Bivacco Due Aceri, anch'esso costruito sui resti di precedenti resti militari. La traccia conduce ad una zona di "campi solcati" (macroforme di carsismo epigeo legate all'azione dissolutiva dell'acqua), passa accanto ad un anfratto roccioso dove è collocata la Madonna del Pizzocolo e scende fino allo "Sguàs dele pìle" (1440 m), una modesta pozza d'acqua, in prossimità della quale arriva anche il sentiero (segnavia Segnavia n° 11 e Segnavia n° 6) "Via di Valle", proveniente da Malga Valle. In alto, a destra, sono ben visibili altre aree di "campi solcati" mentre poco più avanti si trova una casamatta (o riservetta) della Prima Guerra Mondiale 1915-18 (ad uso del Regio Esercito Italiano). Raggiunto lo "Sguàs de cimènto", un'altra pozza d'acqua cintata su un lato da un muretto, in leggera salita, il percorso aggira i Ciprelli, due cocuzzoli erbosi che costituiscono la parte più elevata del Dosso delle Prade, lungo un tratto di mulattiera noto come "la Stangàa" (forse derivato dalla voce germanica "stanga" per indicare uno steccato di protezione). Con un ripido sentierino sulla sinistra si tagliano due tornanti della mulattiera principale, si passa accanto a qualche rudere della Prima Guerra Mondiale 1915-18 e, fra splendide macchie di lamponi, si arriva al Passo delle Merle (1352 m, 0h50'), localmente indicato come "Località le Merle - Dos delle Prade". Trascurato il sentiero di destra, si continua sull'ampia mulattiera, segnavia Segnavia n° 23 per Pirello e S. Urbano, a discendere "le Prade". La strada passa in mezzo a qualche abete, incrocia il segnavia Segnavia n° 8 per Pirello e San Michele, e scende a sinistra, rientrando nel bosco, fino al "Rifugio Cà da Prada - alpino Angelo Usardi" (1117 m) ed alla chiesa di S. Urbano (872 m, 1h40'). Sulla sterrata si continua la discesa e, dopo aver incrociato a sinistra la deviazione per Malga Valle - Pizzocolo ed a destra quella per Vesegna - Pradafa, si giunge al punto di partenza (682 m, 2h10').