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Passo di Primalpia

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A cura di:

Ultimo rilievo: 04/09/2013
Difficoltà
T2
Lunghezza
18.00 Km
Quota di partenza
660 m
Altezza di arrivo
2476 m
Dislivello positivo
1816 m
Tempo di andata
04h00'
Tempo di ritorno
03h00'
Periodo consigliato

Introduzione

Visita ad una vallata selvaggia ormai quasi del tutto dimenticata dalle attività pastorali e forestali; gli alpeggi, un tempo numerosi, sono completamente abbandonati e quasi in rovina. Benchè ci si trovi lungo il percorso della più facile traversata fra la Val Masino e la Valle dei Ratti, l'assenza di strutture logistiche e i lunghissimi percorsi scoraggiano anche l'escursionismo. Segnalazioni obsolete e degradate, con alcuni problemi di orientamento in salita.

Descrizione

Dal parcheggio presso il cimitero di Cevo 660m si imbocca la strada centrale del piccolo paese e dopo appena poche decine di metri la si abbandona deviando a sinistra lungo una pista forestale sterrata che va a terminare presso una centralina idroelettrica. Si prosegue lungo un sentiero che attraversa subito il torrente Cavrocco su di un breve ponte (belle cascate, quando la portata d'acqua non è quasi completamente captata), per poi iniziare una lunga salita sassosa lungo la riva del corso d'acqua. Evitata una deviazione a destra - poco visibile e non segnalata - attraverso boschi e pietraie assolate si raggiunge una cappella votiva all'ingresso di Ceresolo 1041m (poche baite, alcune riadattate, ma disabitate); attraversato il pascolo, si ritrova il sentiero nel bosco, in alto a destra poco oltre un vecchio cartello "Laghi". Una lunga serie di tornanti del sentiero scomodamente sassoso attraverso un bosco ceduo conduce al piccolo terrazzo di Corte del Dosso 1450m, con le sue baite in rovina. Da qui la traccia si presenta di qualità molto variabile: alternando tratti evidenti a zone indecifrabili segue a grandi linee una dorsale boscosa dove si aprono a quote susseguentesi radure con residui di baite (Corte di Cevo 1521m, baite Q1776m, Casera Spluga 1939m). Oltre quest'ultimo alpeggio si risale un lungo pascolo con radi segnali sui sassi; poi, oltre un dosso, ci si sposta gradualmente a sinistra andando ad infilarsi in una sorta di corridoio erboso che percorre - dall'alto - il corso del torrente che qui si allarga in belle anse trasparenti. Lungo questo tratto si affiancano le baite isolate di Q2076m e Q2110m. Dopo qualche breve saliscendi dove si rinvengono tratti di un'antica mulattiera gradinata, si sbuca improvvisamente sulle rive del bel Lago di Spluga 2160m. Si prosegue quindi - individuata la meta nel sinistro dei due valichi che ci si trova di fronte, sopra il lago - risalendo la ripidissima costa erbosa-sassosa di sinistra fino ad un terrazzo morenico superiore: qui, del tutto inaspettatamente, si incontra una traccia di sentiero (residui di segnali a vernice del Sentiero Italia) che, seguito verso destra, si dirige al meglio verso il valico. Nelle ultime centinaia di metri ci si inserisce sul percorso recentemente segnalato del "Sentiero Life" (dal Lago di Mezzola a Predarossa): risalendolo verso sinistra si raggiunge in pochi passi l'ometto del Passo di Primalpia 2476m. Panorama limitato dalla strettezza della sottostante convalle della Valle dei Ratti, ma bellissima l'inquadratura sulla vicina cuspide del Sasso Manduino. Ritorno per la via di andata.

Galleria fotografica

© 2021 - Marco Bonati
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Ci siamo stati