Piz Bombögn, da Cimalmotto
Accesso
Da Como a Bellinzona con la strada cantonale oppure l'autostrada; proseguire per Locarno e - al centro della città - svoltare a destra in direzione Valle Maggia. Risalire la lunghissima vallata fino a Cimalmotto. Parcheggio gratuito.
Introduzione
Salita ad una caratteristica montagna posta sul crinale a confine fra i due rami terminali della valle Maggia: la valle di Campo e la valle di Bosco Gurin. Panorama molto esteso sulle cime circostanti e sulle vette al confine con la italiana Val Formazza. Il vero motivo di interesse a questa escursione è la presenza sul versante meridionale della montagna di una ciclopica muraglia costruita nel 1948 sul margine occidentale di una lastronata di roccia luminosa (Pioda di Bombögn), pare per impedire alle capre di accedere ad aree di rimboschimento attuate per limitare l'espandersi di fenomeni franosi. Sulla vetta - dal 1904 - una croce metallica, il cui basamento ospita il libro di vetta.
Descrizione
A Cimalmotto 1405m non ci sono indicazioni per il Piz Bombögn. Bisogna inizialmente seguire le indicazioni pubblicitarie per il Rifugio La Reggia, visibile sulla destra al limitare del bosco; oltrepassata la costruzione si segue a monte la ripidissima carrareccia di servizio fino a raggiungere una pista forestale. La si segue verso destra (ignorare le indicazioni per il Passo Quadrella) fino al suo termine all'Alpe Corte Nuovo 1540m; una piccola freccia di legno su di un larice presso le ultime baite a monte indica il sentierino da imboccare. Si sale nella rada foresta di conifere, si attraversa un caratteristico canale-acquedotto di tavole di legno e si prosegue lungamente a tornanti alternando impennate e piane radure (Piano delle Rose e Piano delle Volpi). A questo punto inizia un lungo traverso blandamente ascendente che attraversa - talora in esposizione - le pendici del Bombögn: si seguono cenge erbose, si attraversa una pietraia e, dopo un breve tratto attrezzato con un cavo inaffidabile, su raggiunge - fuori dal bosco - un poggio erboso: ad un bivio si sceglie provvisoriamente il ramo sinistro. Dopo poche decine di metri, in corrispondenza di un ometto di pietre, parte per la massima pendenza una traccia lievissima nell'erba. Man mano la pendenza si accentua e il sentiero diventa molto evidente: con traversi e alcuni brevi tornanti sempre più ripidi ci si porta al termine del pascolo. Una temporanea attenuazione della pendenza preannuncia il tratto terminale fra le rocce e i massi: sulla destra compare la muraglia, una costruzione precisissima di pietre squadrate, che in origine si innalzava di tre metri dal suolo. Mantenendosi sul lato sinistro del muro, si sale a vista verso la croce di vetta 2330m seguendo tracce di passaggio sul poco pascolo in un caos di massi e pietrame franoso. E' possibile risalire per intero il muro, che appare come una lunghissima gradinata: tenere però presente che in alcuni tratti la pendenza supera i 45°. Ritorno per la via di andata.