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Raye Chévrère, dal parcheggio di Blanchet

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A cura di:

Ultimo rilievo: 26/10/2011
Aggiornato il: 21/06/2025
Difficoltà
T2
Lunghezza
15.00 Km
Quota di partenza
1201 m
Altezza di arrivo
2703 m
Dislivello positivo
1422 m
Tempo di andata
04h30'
Tempo di ritorno
02h45'
Periodo consigliato

Accesso

Lasciare l’autostrada A5 allo svincolo di Verrès. Entrare nella rotatoria e imboccare la terza uscita per immettersi sulla Strada Statale SS26 in direzione Aosta. Dopo circa 450 metri, alla successiva rotonda, prendere la prima uscita e continuare sulla statale per altri 1,3 chilometri. Svoltare a sinistra imboccando la strada regionale SR6 con indicazioni per la Valle di Champdepraz e il Parco del Mont Avic.

Risalire la SR6 per circa 10 chilometri, superando l’abitato di Champdepraz e inoltrandosi nella valle. Raggiunto il pannello con le indicazioni per Blanchet e Fusse, svoltare a sinistra e percorrere la strada comunale per circa 200 metri. Raggiungere l’ampio parcheggio 🅿️ gratuito e lasciare l’auto.

Nel periodo estivo (luglio e agosto) è attivo un servizio navetta Trek Bus Avic che da Verrès conduce alla località di Chevrère (Covarey), sede del centro visitatori del Parco del Mont Avic. Si consiglia di verificare orari e disponibilità su questo sito.

Distanza e tempo di percorrenza

🕒 Tempo di percorrenza: 23 minuti
📏 Distanza: 11,7 km

Navigazione GPS

📍 Come arrivare con Google Maps
📍 Come arrivare con Apple Maps

ℹ️ Nota importante

Le indicazioni fornite sono state verificate alla data del rilievo dell’itinerario. Prima della partenza, è consigliabile verificare eventuali variazioni del percorso. Per ottenere indicazioni aggiornate e dettagliate, si consiglia l’uso di Google Maps o Apple Maps.

Introduzione

Valico poco transitato ma di sicuro fascino, abbinabile senza troppi sforzi alla salita alla più nota vetta del [[Mont Avic]]. Raye Chévrère mette in comunicazione le vallate di Clavalité e del Chalamy permettendo di effettuare interessanti, benché lunghi, itinerari circolari.

Descrizione

0h00' 0,00km 0m 0m Percorrere a ritroso il parcheggio fino a raggiungere il bivio segnalato da una palina. 

0h02' 0,12km 9m 0m 5 5C 6 7 7B Svoltare a sinistra e iniziare a risalire la stradina asfaltata che si inoltra tra gli ampi pascoli di Blanchet. Proseguire con costante salita, sulla stradina che diventa lastricata fino a raggiungere il villaggio di Covarey. 

0h10' 0,39km 52m 0m 5 5C 6 7 7B Svoltare nuovamente a sinistra per  e, nei pressi di un fontanile 💧 utile per rifornire le borracce, continuare a seguire la strada asfaltata. Passare accanto al Centro Visitatori del Parco Naturale del Mont Avic, riconoscibile per la sua architettura in legno e pietra, quindi proseguire ancora su asfalto fino a raggiungere il parcheggio frazionale di Veulla.

Dal parcheggio che precede Veulla (1300m) imboccare la comoda strada lastricata, segnavia che dopo una breve salita passa nei pressi della chiesetta. Superato il villaggio proseguire lungo un tratto pianeggiante sino a raggiungere un piccolo ponticello; la strada vira a sinistra e, dopo una breve salita, raggiunge il bivio con il sentiero per Praz Oursie ed il Mont Barbeston.
Trascurare la deviazione a destra e proseguire diritti sulla strada che si addentra nel Parco Regionale del Mont Avic (vi sono dei pannelli esplicativi lungo il cammino); senza particolare sforzo si raggiunge un crocevia nella località detta Magazzino (1461m, 0h30').
Seguire sempre le indicazioni del sentiero per il Lac Gelé ed imboccare il sentiero che diparte a destra: risalire in direzione nord-ovest il bosco di pino silvestre e qualche bel esemplare di Pino uncinato, specie endemica nel parco. Il sentiero volge ad ovest, poco prima di incontrare un paio di passerelle in legno utili a varcare un piccolo torrentello. Dopo un breve tratto pressoché pianeggiante si incontra il Ru de Montjovet (altra passerella). Da qui in avanti si inizia a salire con più costanza: si supera un bel tratto di mulattiera ai piedi di una ripida parete rocciosa e, sempre nel bosco, si entra lentamente nel Vallone del Lago Gelato. La vegetazione ad alto fusto lentamente digrada e si incomincia a vedere qualche scorcio sul vallone, sul Bec de l'Espic e sul percorso ancora da affrontare. Sempre a mezza costa sotto le pareti rocciose si fuoriesce dal bosco
e, dopo ancora un tratto di sentiero sotto le pareti, si inizia una serie di svolte che permettono di prendere decisamente quota. Il sentiero raggiunge un breve colletto (preceduto normalmente da un piccolo nevaio ad inizio stagione): poco dopo la mulattiera diviene decisamente spettacolare, una vera e propria opera d'ingegno costruita ai tempi delle estrazioni di minerale. Si segue la mulattiera che attraversa una piccola comba e, dopo un'ampia svolta a sinistra, prosegue con un lungo diagonale che precede una serie di rapide svolte che permettono di raggiungere la zona delle miniere e, poco oltre, il Lac Gelé (2599m, 3h30').
Giunti al lago si incontra un bivio: proseguire a destra seguendo il segnavia (6A) per il Col de Raye Chevrère. Risalire un promontorio dove si incontra un casotto delle miniere e proseguire in direzione nord seguendo i bolli gialli tra roccette e tracce di sentiero. Ci si abbassa leggermente prendendo la direzione nord-ovest. In questo tratto si possono trovare alcuni nevai, ma la segnaletica orizzontale è ben realizzata e si riesce agevolmente a tenere la linea del percorso. Dopo alcuni saliscendi su pietraia si risale brevemente un'ampia valletta che conduce praticamente ai piedi del colle. Si percorre interamente il pianoro prima di affrontare la breve salita al valico (2703m, 4h15').

La discesa avviene sul medesimo itinerario percorso all'andata (2h45').

 

Galleria fotografica

© 2021 - Massimo Martini
© 2009 - Massimo Martini
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