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Rifugio Pontese

ivano_ruffoni

A cura di:

Ultimo rilievo: 23/09/2004
Difficoltà
T2
Lunghezza
0.00 Km
Quota di partenza
1917 m
Altezza di arrivo
2217 m
Dislivello positivo
300 m
Tempo di andata
00h45'
Tempo di ritorno
00h45'
Periodo consigliato

Descrizione

Si prende la strada sterrata, segnavia [558], che parte dal parcheggio della diga. Arrivati alla costruzione di cemento, un cartello illustra i due sentieri che conducono al Rifugio Pontese: il primo, quello vecchio e oggetto di questa descrizione, conduce al rifugio attraversando una zona potenzialmente sottoposta a frane e scariche di sassi; il secondo, di nuova tracciatura, percorre la diga e risale sul lato orografico opposto. Si procede sulla mulattiera che costeggia il lato sinistro orografico del lago di Teleccio, scavalcando una prima frana di rocce instabili ed una seconda più modesta. A circa 3/4 del lago la mulattiera termina. Si percorre ora un ripido sentiero, prestando attenzione ai carichi sospesi movimentati dalla teleferica del rifugio, si entra in un piccolo e rado boschetto e, successivamente, con numerosi tornanti fra lastroni di roccia depositati a guisa di gradoni, si sale al margine meridionale della Piana delle Muande. Magnifico il panorama sul sottostante lago di Teleccio. Si piega leggermente a sinistra e, con pendenza modesta, si arriva al Rifugio Pontese (2200m), dal caratteristico tetto colorato di giallo. Conviene ora godersi una breve passeggiata lungo la Piana delle Muande (calcolare 45 minuti fra andata e ritorno), in direzione del Bivacco Carpano, fra alpeggi abbandonati, flora e fauna del Parco Nazionale del Gran Paradiso. Dal margine settentrionale dalla Piana delle Muande, a Nord, è ben visibile la Torre del Gran San Pietro; a Est si notano i Becchi della Tribolazione e Blanc Giuir ed a Nord-Est il Becco di Valsoera. La discesa avviene sul medesimo itinerario dell'andata. 

Galleria fotografica

© 2021 - Ivano Ruffoni
© 2008 - Ivano Ruffoni
© 2008 - Ivano Ruffoni
© 2008 - Ivano Ruffoni
© 2008 - Ivano Ruffoni
© 2008 - Ivano Ruffoni
© 2008 - Ivano Ruffoni
© 2008 - Ivano Ruffoni
© 2008 - Ivano Ruffoni

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