Donald Desbrow Whillans

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Donald Desbrow Whillans fu uno dei più grandi alpinisti inglesi della generazione anni cinquanta-settanta. Nacque alla periferia di Manchester, in un quartiere diventato proprio in quegli anni "poco raccomandabile" in seguito all'espansione della metropoli. Il trasferimento della famiglia in un'altra zona, più tranquilla, ma pur sempre popolare, non gli valse un'infanzia dorata. La strada, le piccole gang, le prove di coraggio e le risse furono sue maestre di vita, anche se bisogna sottolineare come questi termini riferiti agli anni trenta, debbano assumere un significato ben diverso da quello che ora gli attribuiamo, magari ripercorrendo mentalmente i titoli della cronaca nera. Don fu comunque un ragazzo difficile, dal carattere fiero ed indomabile, insofferente alla disciplina ed alla istituzione scolastica, di cui non vedeva l'utilità. Scoprì il fascino della natura nel dopoguerra e prese ad esplorare il Derbyshire ogni domenica, prima da solo, poi con un gruppo di Boy Scout, infine in compagnia di un ex ufficiale di cui non conobbe mai il nome. La fine della scuola dell'obbligo e le prime esperienze lavorative come operaio idraulico coincisero con la scoperta dell'arrampicata, fatta così, da autodidatta, con l'ausilio di una corda di spessore esagerato, ma troppo corta, ignorandone ogni norma di impiego. Salì di puro istinto una via chiamata Atherton Brothers nelle pareti di arenaria di Shining Clough, classificata allora "molto difficile". Evidentemente la sua struttura fisica, compatta e muscolosa, il suo coraggio indomito e la grande voglia di accettare e vincere nuove sfide facevano di lui il candidato ideale ad una spettacolare progressione tecnica, fino a diventare in breve tempo uno dei migliori arrampicatori delle falesie inglesi. Il 26 settembre 1951 nacque il Rock and Ice Club, che raccoglieva tra i suoi fondatori molti nomi passati poi alla storia dell'alpinismo: Nat Allen, Joe Brown, Ron Moseley, solo per citarne alcuni. Don Whillans era tra loro. Il R&I club rompeva il muro sociale che separava gli arrampicatori proletari come Don e i giovani "bene" provenienti dai circoli sportivi delle università. Come primo effetto prodotto da questo sodalizio, il nostro Don scoprì le Alpi, passando la sua prima vacanza a Chamonix. Non possiamo non elencare le imprese più importanti della sua carriera, ovviamente condotte ben lontano dall'Inghilterra. Leggendo, però, dobbiamo anche ricordare che alla loro difficoltà alpinistica si deve sommare una sorta di "valore aggiunto" costituito dalle continue precarie condizioni economiche di Don: per tutta la vita non ebbe mai un lavoro fisso; si comprò di tasca sua tutte le attrezzature necessarie (la filosofia dello sponsor non era ancora nata); lavorò duro in ogni tipo di cantiere per poi licenziarsi e passare qualche estate sulle Alpi, vivendo in tenda e mangiando poco e male (prima di affrontare il Pilone Centrale del Frêney passò diversi giorni in Svizzera, attendendo le condizioni favorevoli per scalare la Nord dell'Eiger, sfamandosi con le lumache ed i funghi che riusciva a trovare). Quando si trattò di affrontare spedizioni extra europee, puntualmente si ripresentava il rituale della vendita della motocicletta, segno inequivocabile del "grattare il fondo del barile". L'elenco delle sue imprese che proponiamo è largamente incompleto. Citiamo sostanzialmente solo le prime assolute e qualche spedizione extra europea, ma diverse ripetizioni da lui compiute sono probabilmente di tasso tecnico più elevato, senza contare le numerosissime vie di grande difficoltà in falesie inglesi o nello Yosemite.

  • 1954 - seconda ripetizione della parete Ovest del Dru (con Joe Brown)
  • 1954 - Prima della Ovest della Blaitière (con Joe Brown)
  • 1957 - tentativo al Masherbrum fallito a 100 m dalla vetta, per non rischiare la vita del compagno, Joe Walmsley, ormai allo stremo delle forze
  • 1960 - spedizione al Trivor (Karakorum), dove, dopo essersi sobbarcato il maggior carico di lavoro, si ammalò alla vigilia dell'attacco alla vetta
  • 1961 - Prima ascensione al Pilone Centrale del Frêney, con Chris Bonington, Ian Clough e Jan Djugloz
  • 1962 - Prima ascensione all'Aiguille Poincenot in Patagonia, con Franck Cochrane
  • 1963 - Prima ascensione della Torre Centrale del Paine, in Patagonia, con Chris Bonington.
  • 1970 - Prima ascensione della parete Sud dell'Annapurna, con Dougal Haston (spedizione Bonington): fu la prima ascensione di una grande parete himalayana

Anche dopo il 1970 ebbe occasione di partecipare ad imprese notevoli: ricordiamo i suoi due tentativi falliti all'Everest del 1971 e 1972 (durante il primo trascorse 21 giorni consecutivi sopra i 7450 m!). Ma fu anche in Africa (Ice-Window sul monte Kenya) ed in Oceania, Mount Cook in Nuova Zelanda. Morì ad Oxford nel 1985, al ritorno da un tour motociclistico che lo aveva portato nelle Dolomiti ed a Chamonix. Di lui si ricordano non solo le imprese, ma anche la sua straordinaria umanità e gli slanci di generosità che gli hanno permesso di salvare la vita di diversi alpinisti in difficoltà. Nel 1993 è stato inaugurato ai Roaches un rifugio denominato "Don Whillans Memorial Hut". Si trova ai piedi delle falesie dove Don incontrò il suo amico Joe Brown, compagno di spettacolari scalate, e dove conobbe sua moglie Audrey. Salford, 18 maggio 1933 - Oxford, 4 agosto 1985