Oltre le vette 2009: Ettore e Bruno Castiglioni, due fratelli e la montagna

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SABATO A OLTRE LE VETTE A BELLUNO BRUNO E ETTORE CASTIGLIONI RICORDATI CON UN CONVEGNO E UNA MOSTRA

Un sabato 4 ottobre molto ricco di appuntamenti per la dodicesima edizione di Oltre le vette – Metafore, uomini, luoghi della montagna, la manifestazione culturale del Comune di Belluno in programma fino al 19 ottobre.

Alle 10 all’Auditorium Comunale, infatti, si terrà un convegno di studi collegato alla mostra “Ettore e Bruno Castiglioni, due fratelli e la montagna”, curata dalla Fondazione Giovanni Angelini e aperta nei locali di Palazzo Crepadona fino al 19 ottobre.
L'esposizione è dedicata a Ettore (1908-1944) e Bruno Castiglioni (1898-1945), due fratelli che vissero l’alpinismo come ricerca di libertà e crescita interiore e, da antifascisti, conclusero la loro vita con una morte generosa nel marzo ‘44 e aprile ‘45.
Sono raccolti nella mostra frammenti dei “Diari” di Ettore, inediti ed editi, e dei “Diari” assolutamente inediti di Bruno, grazie al lavoro di raccolta ed analisi di Giovanni Battista Castiglioni (Tita); lettere, cartoline e disegni mai esposti in precedenza, insieme con relazioni tecniche di arrampicata e vario materiale fotografico, “Guide” a firma di Ettore e di Bruno, schizzi preparatori e carte geologiche di quest’ultimo, cimeli, quali la piccozza, la bussola, la corda di canapa da arrampicata e altri oggetti simbolici. La mostra ha quindi una sua unicità e particolarità, e raccoglie materiali e testimonianze provenienti soprattutto da Tita (e da altri discendenti della famiglia Castiglioni) e dalla Fondazione G. Angelini di Belluno, dove è confluita la “donazione Castiglioni”.
Se nella famiglia Castiglioni tutti hanno frequentato la montagna, Bruno ed Ettore ne hanno tratto vocazioni esistenziali. Più lineare quella scientifica di Bruno, più poliedrica, impetuosa e anche sofferta quella alpinistica di Ettore, che si sono stimolate e arricchite a vicenda. Se consideriamo l’opera di scrittura delle guide e la loro modernità, appare come determinante l’accompagnamento sul terreno di Ettore col fratello geografo e geologo, che gli trasmetteva conoscenze e metodo di indagine. Li accomunava anche la perfetta conoscenza del tedesco, che permetteva loro di accedere a guide alpinistiche, riviste e testi geografici raffinati d’oltralpe.
Come alpinista Ettore è il più noto e ancor oggi chi ama la montagna può trovare tanti elementi che lo ricordano su libri, guide, articoli in riviste, nei nomi delle vie aperte sulle rocce, di una sezione del CAI (Tregnago, in provincia di Verona) e di un rifugio ai piedi della Marmolada. Egli era scrittore, “poeta” sia nello scrivere che nell’arrampicare (le poète vainquer, nel diario), alla ricerca della “linea ideale” nell’ascendere le pareti, appassionato di musica e compositore, autore di guide alpinistiche esemplari. Bruno era anch’egli appassionato di poesia, di Dante (sempre citato nei suoi diari) e di altri letterati e artisti, leggeva moltissimo ma non era scrittore; i diari personali, con scrittura molto minuta, sono improntati alla concisione e allo schematismo; propendeva per la sintesi delle letture di tipo scientifico, di cui annotava pazientemente la conclusione in uno schedario bibliografico particolarissimo (in mostra); la passione per l’alpinismo non ci appare totalizzante come quella di Ettore, seppure molto profonda anche nella vita privata: volle dare l’anello di fidanzamento alla futura moglie sulla vetta dell’Agnèr; era soprattutto uomo di scienza e professore universitario. Entrambi ebbero un’iniziazione all’arrampicata alla scuola di Tita Piaz, celebre guida alpina della Val di Fassa.
Offrirono la loro ancor giovane vita in azioni comprensibili solo in uomini generosi e di animo forte, pur nelle diversità dell’indole individuale e delle situazioni concrete in cui si trovarono. Per entrambi, in quei momenti finali, si trattò di scelte coerenti con i principi ideali maturati e confermati nella vita. Sono stati scritti volumi su di loro (…e non potrai tornare di Adolfo Balliano 1945 – ristampato da Nuovi Sentieri nel 2006 – , Ettore Castiglioni, Il giorno delle Mésules - diari di un alpinista antifascista, CDA e Vivalda, a cura di Marco A. Ferrrari 1993 e dello stesso Ferarri Il vuoto alle spalle 1999, Corbaccio, ristampato da Tea nel 2008 con il titolo Storia di Ettore Castiglioni e Un professore in un campo di grano, Il Prato, 2005, di Camillo Bianchi) e numerosi articoli, ma nessuna esposizione di ampio respiro è stata finora realizzata in Italia o all’estero, nonostante la fama internazionale di Ettore quale alpinista e di Bruno nel mondo della scienza, in particolare la geomorfologia.

Per ulteriori informazioni telefonare al n. 0437 913282 o visitare il sito www.oltrelevette.it