Monte Marzo, da Outrelève
Accesso
All'uscita del casello autostradale di Pont-Saint-Martin si svolta a sinistra e si imbocca la strada statale sino a Bard; poco dopo si svolta a sinistra imboccando la strada regionale per Champorcher. Si risale tutta la valle di Champorcher, poco prima del capoluogo, all'altezza di un tornante, si svolta a sinistra in direzione di Outrelève. Da qui la strada discende sino ad oltrepassare il torrente Ayasse per poi risalire sino al caratteristico villaggio di Outrelève dove è possibile parcheggiare l'auto in un ampio parcheggio (13.5 km dall'inizio della strada regionale ).
Per chi proviene dall'alta valle si consiglia l'uscita dall'autostrada a Verrès, si svolta a destra imboccando la strada statale 26 sino al bivio per Champorcher (8 km).
Introduzione
Il percorso nel complesso è molto vario e piacevole: dai sentieri evidenti ed intrisi di storia rurale della parte "antropizzata" della Valle della Legna ai solitari ambienti lungo le creste di confine tra Valle d'Aosta e Piemonte.
Descrizione
Lasciata l'auto si incontrano alcuni pannelli con al cartografia della zona e le paline segnaletiche nei pressi dell'imbocco del sentiero. Intraprendere la marcia lungo la mulattiera che conduce alla Valle della Legna, segnavia . Il primo tratto del percorso si svolge attraversando, con qualche saliscendi, un breve pascolo sopra il villaggio di Outre l'Eve. Si entra nel bosco e si inizia a salire dolcemente sulla bellissima mulattiera lastricata accompagnata da alcune edicole votive e, poco oltre, si raggiunge il villaggio abbandonato di Porte (1343m, 0h20').
Proseguendo si incontra subito, a destra, l'innesto dell'Alta Via 2 e, poco oltre, vestigia di antichi sistemi irrigui. Si esce dal bosco e si raggiunge un secondo bivio: si prosegue a destra trascurando il sentiero
per Troume che discende a sinistra. Dopo pochi metri di salita si incontrano i casolari di Pian Bouc (1363m, 0h25'); procedere ora in leggera salita tra i larici costeggiando le gole del Torrent du Bois; all'uscita del bosco si incontrano i pascoli di Ourty ed il bivio (1485m, 0h45') per il Lago Vercoche, segnavia (4F): procedere a sinistra tra i pascoli sino a raggiungere un ponte in legno con il quale ci si porta sulla destra orografica della vallata. Superare il ponticello a due campate, recentemente ristrutturato, e risalire un bel pascolo su flebile traccia che diviene man mano più evidente mentre risale verso il bosco. Entrati nel bosco si attraversa un impluvio e si continua a risalire il vallone prendendo quota con alcune svolte sino ad avvicinarsi al torrente nei pressi di una particolare radura al cospetto di enormi roccioni. Si riprende a salire sulla bella mulattiera selciata che con un paio di svolte si riporta in quota raggiungendo un breve tratto di sentiero bordato da una ringhiera; un nuovo tratto di salita e si raggiunge il bivio tra il sentiero ed il sentiero (4E) poco sotto Maisons Vieilles (1825m, 1h30').
Trascurato il bivio per il sentiero
si attraversa il piccolo villaggio di Maison Vieilles (1827m) con la piccola cappellina dedicata a Saint-Antoine e si entra nel bellissimo pascolo che suggella paesaggisticamente il bellissimo Vallone della Legna. Per un buon tratto di cammino si procede praticamente in piano per poi iniziare la salita nei pressi dei ruderi di Créton du Tor. Attraversata una breve fascia di larice il sentiero si accosta ad una piccola ansa del torrente dove si incontra un ponticello che conduce sul versante orografico opposto. Si trascura la deviazione e si prosegue diritti attraversando una seconda conca prativa solcata dal placido torrentello. Al termine della conca si inizia a salire, con alcune svolte, un risalto roccioso sino a portarsi su un piccolo terrazzamento dove si incontra una palina segnaletica ed un rudere (2025m, 2h15').
Procedere ora a destra lasciando a sinistra l'Alta Via 1 che conduce al Col Fricolla; si procede per un tratto pressoché in piano per poi discendere in una nuova conca erbosa: raggiunto il pianoro attraversare il torrente (non vi è un vero e proprio guado) e procedere diritti sino al termine dello stesso ove si riattraversa, verso sinistra, il torrente (ora in maniera molto più agevole). Intraprendere la salita del gradone roccioso, il sentiero rimane discretamente evidente grazie ad ometti che aiutano l'orientamento tra la vegetazione a basso fusto. Si prende quota rapidamente sino a portarsi in un impluvio che si abbandona poi virando a destra; la salita ora procede su splendide placche inclinate che si alternano con tracce di sentiero sino a raggiungere un enorme ometto. La pendenza ora si modera leggermente, mantenere la rotta seguendo gli ometti in pietra che conducono leggermente verso destra in direzione dell'impluvio di un torrentello sino a raggiungere il primo dei Laghi Gelati (2430m, 3H45').
Si attraversa il torrente al margine del lago e si punta decisamente verso la vetta del Monte Marzo, ora finalmente ben visibile; dopo un primo tratto non eccessivamente impegnativo le tracce di sentiero a tratti si perdono, la vegetazione si dirada e la salita incomincia ad essere più impegnativa. Dopo un primo strappo si raggiunge un breve ripiano dopo il quale si procede a destra di una grande placca inclinata risalendo un lieve avvallamento sino a portarsi ormai in vista del crinale di confine con il Piemonte; procedere verso destra in diagonale sino a confluire sullo spartiacque a quota 2650m circa. Svoltare decisamente a sinistra e puntare verso la vetta; si entra in una sorta di vallone roccioso all'uscita del quale si può ormai appurare che la meta è vicina! Si risale il sentiero ora più evidente grazie anche ai bolli bianco-rossi; le svolte diventano più frequenti e conducono la marcia verso la crestina finale. Poco prima di confluire sulla parte terminale si deve superare un intaglio roccioso con un passaggio scomodo: superato l'ostacolo si raggiunge in breve la vetta del Monte Marzo (2755m, 4h30').
Dalla vetta, nelle giornate limpide, si può apprezzare una magnifica vista sulle principali vette valdostane, dal Rosa alle lontane propaggini del Bianco e, soprattutto, godere di un'esclusiva veduta delle vette ed i territori di Valchiusella e Val Soana.
La discesa avviene sullo stesso itinerario percorso in salita (3h00').
Galleria fotografica
Ci siamo stati
Monte Marzo
Gita sociale CAI Chatillon alla cima del monte Marzo; ottima giornata con vista spettacolare. Abbiamo variato il percorso rispetto alla relazione del sito: dal bivio del rudere 2025m, abbiamo continuato sul sentiero del colle della Fricolla fino a quota 2200m (piccola selletta, il sentiero da qui volta decisamente a sinistra per entrare in un vallone che porta al colle). da qui si scende ad un torrente e si risale un vallone erboso (senza traccia) fino ai Laghi Gelati. In questo modo si evita il fastidioso tratto di vegetazione bassa alla fine della conca erbosa descritta nell'itinerario.Monte Marzo
Report della gita
Bella escursione in compagnia di Luca. Il percorso nel complesso è molto vario e piacevole: dai sentieri evidenti ed intrisi di storia rurale della parte "antropizzata" della Valle della Legna ai solitari ambienti lungo le creste di confine tra Valle d'Aosta e Piemonte. Una menzione va anche ai Laghetti Gelati, splendidi!
Informazioni generali
Condizioni via o sentiero:
Pericolo Oggettivo:
Tratti esposti:
Rischio valanghe:
Affollamento:
Condizioni meteo
Cielo:
Temperatura:
Condizioni neve:
Condizioni ghiacciaio:
Avvistamenti
Fauna: Capra ibex
Flora: