La Montagnola

Ritratto di Cai56
Cai56
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Quota di partenza: 
204 m
Quota di arrivo: 
579 m
Dislivello: 
531 m

Introduzione

Antico insediamento nascosto al fondovalle fra rigogliosi castagneti e residui di vecchie cave di granito "San Fedelino". Attualmente le poche baite della Montagnola sono in via di rapido ammodernamento con totale snaturamento delle caratteristiche architettoniche originarie. Anche per questo motivo, il raggiungere il piccolo villaggio è solo un espediente per provare a ripercorrere l'interessante sentiero creato dai cavatori per raggiungere la Val Codera senza passare per il piano.

Descrizione

Dal parcheggio 204 m si sale il viottolo a fianco dell'accesso alla cava; presso una palina in legno, attraverso un cespuglio, si entra nel perimetro della cava stessa e si imbocca subito una pista sterrata sulla sinistra. Il sentiero, piuttosto sconnesso, ne taglia ripetutamente i tornanti fino a raggiungere una piazzola terminale. Da qui, presso alcune rocce montonate, il sentiero - ora molto ben tracciato - inizia un lungo traverso che alterna tratti piani a notevoli salite su gradinate fino a raggiungere la conca boscosa della Montagnola 579 m. Dal centro della piccola contrada, presso una fontana e sempre seguendo i segnali a vernice, si sale in cima alle case e ci si inoltra nel castagneto cosparso di detriti di granito delle soprastanti dismesse cave; piegando un poco a destra si raggiunge un ripiano ("la piaza", area di sgrossamento iniziale della pietra) e quindi la base delle placche rocciose della montagna. Si attraversa una colata ("la ganda" 625 m) di grossi massi affilati e instabili, fino a portarsi - tramite una ripida salita - su un apparente cocuzzolo, punto di inizio del delicato cengione che da qui caratterizza il percorso fino alla svolta nel solco di Vaql Codera. Il sentierino alterna tratti piani a scalinate, boschi di castagno e quercia sospesi sul fondovalle a cenge scavate nella roccia viva. Immersi in una "foresta" di Erica arborea si raggiunge il punto più elevato del percorso 735 m; da qui inizia una discesa un poco più comoda fra i castagni fino a raggiungere una pietraia molto verticale (e mobile!) che si attraversa diretti ad un'ultima risalita verso l'isolata baita della Motta 662 m. Panorama sensazionale sui laghi sottostanti (Mezzola e Pozzo della Riva) e sull'imbocco della Valtellina chiuso a SUD dalla costiera del Monte Legnone e Legnoncino. Dalla Motta il sentiero, ormai non più esposto, con lievissima discesa, si porta a raggiungere la splendida mulattiera di accesso alla Val Codera 635 m. Volgendo a valle, tramite una infinita serie di gradini, serpeggiando nel bosco, si scende alla frazione Mezzolpiano di Novate Mezzola. Bisogna ora tornare alla cava della Foppa: su strada asfaltata si procede prendendo a destra ad ogni incrocio; da ultimo si raggiunge un piazzaletto fra le ville, dove inizia una carrareccia sterrata/erbosa che contorna aree abbandonate della cava. Seguendola si arriva precisamente all'inizio dell'itinerario.

Autore

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