Malga Caino

Ritratto di Cai56
Cai56
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Data rilievo: 
15/06/2011
Quota di partenza: 
450 m
Quota di arrivo: 
750 m
Dislivello: 
300 m
Tempo di salita o complessivo*: 
2h00'
Tempo di discesa: 
1h00'

INTRODUZIONE
Facile ed interessante percorso attraverso ricordi storici della Prima Guerra Mondiale e vestigia etnografiche delle attività boscaiole. Attraverso edifici restaurati e ricostruzioni di strutture correlate al lavoro dei taglialegna e dei carbonai si percorre la vallata boscosa del Rio Caino fino a raggiungere una serie di strutture militari discretamente conservate, punto di osservazione arretrato del fronte dell'Adamello. Molto ben conservato anche l'ambiente naturale del fiume Chiese.

DESCRIZIONE
Dal parcheggio si va subito ad attraversare il fiume su di un ponte-passerella a funi; sull'altra riva si comincia a salire fra gli edifici di un'antica fucina e in vista delle strutture di un mulino: un'unico canale di gora permette tuttora di azionare i meccanismi delle due attività. Si prosegue su di una carrareccia nel bosco incontrando in successione alcuni pannelli illustrativi, raccolte di attrezzi dei boscaioli e la ricostruzione di uno scivolo per i tronchi da indirizzare a valle. Ad uno slargo affacciato sulla vallata, troviamo un piccolo orto botanico con la raccolta di piante officinali velenose in uso da parte di una locale strega cinquecentesca (documenti storici su di pannello dedicato). Poco oltre un casello dell'acquedotto, passati su sentiero, si raggiunge il tratto con numerose trincee coperte: attualmente la crescita del bosco non consente di intuire il potenziale di osservazione, ma un tabellone fotografico evidenzia la situazione militare d'epoca. Più avanti nel bellissimo bosco di faggi e abeti incontriamo la ricostruzione di una carbonaia; ormai quasi in piano si raggiunge la radura terminale della Malga Caino. [Nei pressi, un agriturismo raggiungibile per altra via con strada asfaltata].
Per il ritorno, inizialmente si percorre in discesa la carrozzabile per poche centinaia di metri: subito si affianca la struttura di una calchera (forno per la cottura delle pietre calcaree ad ottenere calce)e quindi, presso un cannone residuato bellico, la costruzione di un roccolo per l'uccellagione. La traccia, staccatasi dalla strada, si fa viottolo nel bosco e scende gradualmente a grandi curve nel faggeto: poco oltre una fonte pietrificante (l'alto contenuto di sali di calcio nelle acque fa sì che ogni cosa bagnata si ricopra di uno strato calcareo, tipo travertino) si oltrepassano alcuni fienili e in breve si ritorna all'edifico della fucina. Da qui, attraversato il ponte, ci si ritrova al parcheggio.

NOTA
Nei periodi turistici vengono effettuate gite accompagnate, con dimostrazione delle attività artigianali e boscaiole, e apertura di due piccoli musei etnografici.