Valle della Rogna

Ritratto di Cai56
Cai56
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Data rilievo: 
18/10/2012
Quota di partenza: 
564 m
Quota di arrivo: 
1 231 m
Dislivello: 
649 m

INTRODUZIONE
Bella escursione di bassa quota, molto adatta ai mesi autunnali e primaverili. In base alle poche notizie reperite, si sarebbe dovuto trattare di un anello molto semplice e per la gran parte - una volta portatisi in quota - pianeggiante; in realtà la situazione del percorso è ben diversa e alcuni tratti - per totale incuria - si rivelano, se non difficili, pericolosi e spesso scarsamente segnalati ove indispensabile. Una ulteriore annotazione di amarezza è dovuta alla scandalosa situazione degli ex-sanatori di Prasomaso: una serie di strutture ospedaliere (modello di modernità per l'epoca) circondate da una luminosa abetaia, costruite fra il 1910 e il 1930 e totalmente abbandonate nei primi anni '60. Il tutto ridotto a rudere, senza che mai sia stata presa in considerazione una qualunque valida ipotesi di riutilizzo. Vastissimo il panorama sulle più alte vette delle Orobie fra l'Aprica e Sondrio.

DESCRIZIONE
Dal parcheggio di Poggiridenti 564m si sale alla chiesa parrocchiale di San Fedele (interessanti affreschi e, dal terrazzo posteriore, grande panorama verso sudest) e, sfilando davanti al municipio, si raggiunge l'Albergo San Fedele; alle spalle di questo si imbocca la ripidissima cementata (Via Torricello) che, in funzioni di scorciatoia, attraversando tre volte la carrozzabile, raggiunge le case della contrada Surana 680m. L'ultimo tratto si percorre fra i terrazzamenti a vigneto sull'antico originale acciottolato("risc"). Seguendo il tornante della carrozzabile o percorrendo un viottolo interno alle case, ci si porta a monte delle abitazioni e si continua sulla strada che, oltre la contrada Pizzatti 694m, diventa sterrata e quindi - a monte della baita isolata dei prati Scens - larga mulattiera. Senza deviazioni la traccia prosegue il suo traverso nella fitta foresta che riveste per intero la parte bassa della Valle della Rogna: la si abbandona in corrispondenza di una casa isolata, sempre all'interno del bosco ("Casa delle Guardie" ex-casermetta GdF). Proprio alle spalle dell'edificio, e prima di un casello dell'acquedotto, si stacca un sentierino ripidissimo che, con una lunga serie di tornanti, si porta ai luminosi prati delle Foppe 1040m, raggiungendo una strada asfaltata che si conclude fra le numerose villette. Seguiamo la pista che, diventata sterrata, volge verso destra: oltre le ultime abitazioni si rientra nel bosco. Dopo alcune centinaia di metri si oltrepassa un tornante e, in corrispondenza di un grosso casello dell'acquedotto dal tetto in erba, si raggiunge un ulteriore tornante della strada asfaltata Montagna-Alpe Mara: qui troviamo una delle poche paline indicatrici di tutto l'itinerario (località Prudè). Si imbocca la pista sterrata che si stacca dal tornante e la si segue per poche decine di metri, fino ad un terzo tornante: in assenza di segnali scegliamo il sinistro dei due sentierini che si dipartono da questo punto. Il sentiero che stiamo iniziando a percorrere è quanto resta, in questo tratto, del "Sentiero del Sole", un trekking fra Sondrio e Tirano inaugurato nel 2002 e rimasto evidentemente senza alcuna manutenzione ormai da tempo: segnalazioni rare e scolorite, frane, corrimano abbattuti, due passerelle e un ponte di tronchi pericolanti, una moltitudine di alberi crollati sul percorso. Alcuni punti sono realmente pericolosi. Il sentiero, con vari saliscendi, intraprende una lunga traversata dei due versanti della Valle della Rogna assecondandone ogni vallone secondario e le relative costolature. Il ponte che attraversa il torrente Rogna 1231m è costruito con tre tronchi attualmente marcescenti, ma il guado appare altrimenti impossibile: la valle in questo punto è stata percorsa da una frana di blocchi e tronchi. Sull'altra riva il sentiero, ridotto a traccia, risale ripidissimo una spalla terrosa per alcune decine di metri, fino a convergere in una mulattiera pianeggiante: si tratta apparentemente di un antico acquedotto affiancato da un camminamento (sul tipo dei più piccoli rü valdostani o delle bisses vallesane). Se ne segue verso destra il percorso ormai interrato (alcune frane e alberi crollati), portandoci gradualmente verso boschi meno umidi e ombrosi. Arrivati sul versante meridionale, ci si affaccia alle radure dove sorgono gli scheletri degli edifici ospedalieri di Prasomaso 1200m; si passa a monte del "Sanatorio Popolare Umberto I" e, raggiunta la strada asfaltata Tresivio-Prasomaso-Boirolo, la si segue verso destra passando a valle del medesimo edificio. Si prosegue fra alcune villette e, come più in alto, si contorna con un tornante l'ex-Sanatorio "dell'Alpina" 1139m: proprio sotto quest'ultima struttura inizia una mulattiera. Dapprima molto inerbata, presenta, dopo pochi metri, un bivio: si continua in piano lungo la meno evidente via di destra. Si scende quindi ripidamente ai prati dei Gaggi 1000m (poche baite sparse raggiunte da una pista sterrata); la mulattiera prosegue proprio sull'altro lato della strada e scende a infilarsi in un curioso corridoio erboso nel bosco. Si oltrepassano i ruderi di baite isolate nel castagneto da frutto (Q908m, Q823m, Q730m) fino a raggiungere un trivio: si prosegue verso sinistra e - in breve - si entra fra le antiche case della contrada Piedo di Tresivio 618m. In corrispondenza della chiesetta di san Rocco si incrocia l'asfaltata che avevamo abbandonato a Prasomaso: si segue verso il vicino tornante e, poco oltre, si imbocca una scorciatoia cementata; secondo attraversamento della strada, e continuazione sulla mulattiera nella direzione dell'imponente edificio della Santa Casa. Per l'ultima volta sulla carrozzabile (qui, Via Teologi Gianoncelli), si procede in salita verso destra finchè, presso una curva, si va ad imboccare a sinistra la Via Rusconi; lungo questa si sale lentamente fra le abitazioni, e, raggiunto un ponte sul Torrente Rogna, si sottopassa un arco della contrada Ferrari. Ora diventata Via Piazzo, si continua per poche decine di metri fino a trovarsi alle spalle dell'Albergo San Fedele, in prossimità del punto di partenza.