Gli abitanti di un piccolo villaggio in Valnontey, ogni anno, percorrevano sei ore di cammino per recarsi al Crêt per la messa di mezzanotte.

La tradizione voleva che tutte le famiglie lasciassero in custodia i bambini più piccoli alla signora più anziana del villaggio, che li avrebbe accuditi fino al ritorno dei genitori. Quell'anno toccava ad una buona signora che dopo una vita trascorsa tra quei sentieri, era diventata troppo debole per percorrerli. Oltre ai suoi tre nipotini gliene portarono altri diciassette. Mentre questi dormivano, lei, seduta sul suo sgabello, pregava e controllava che il fuoco sotto la pignatta non si spegnesse. In realtà nella pentola c'era solo l'acqua che bollendo, accompagnava il ruminio delle mucche. Questo scenario le ricordava la nascita di Gesù ed era bello per lei pensare che anche Gesù fosse nato in un luogo così umile, come tutti i bambini dell'Erfolet e degli altri villaggi alpini. Quando la donna si accorse che la legna stava per finire, uscì subito fuori a prenderne dell'altra, ma rientrando sbatté la porta ed uno dei suoi nipotini si svegliò: aveva fame ed aveva sognato che per Natale avrebbe avuto una tavola imbandita con carne in abbondanza. Purtroppo non potevano permetterselo, avrebbero solo mangiato un po' di pane tutti assieme, al ritorno della comitiva dalla Santa Messa. Mentre pensava a questo, dal camino emerse un bagliore ed apparve un angelo azzurro che stese la sua ala dorata sulle culle. L'angelo disse alla donna di preparare la tavola perché gli altri stavano per arrivare ed il nipotino gridò felice perché la carne, da lui tanto sognata, ora c'era veramente! Infatti la legna che la vecchietta aveva fatto cadere dentro la pignatta per lo stupore, si era trasformata in carne e tutta la stalla era invasa dal profumo di bollito. Quando gli abitanti del villaggio tornarono all'Erbolet, trovarono da bere un buon brodo caldo e da mangiare a volontà. Ancora una volta Gesù era stato in un'umile stalla.