Monte Rotondo, da Vaud
Introduzione
L’escursione si svolge per la gran parte su sterrate che non sono per niente monotone e che hanno pendenze che nulla hanno da invidiare ai sentieri di montagna. Il Monte Rotondo offre dalla vetta, oltre alle numerose stelle alpine, un godibile panorama sulla verde conca di Ollomont e sulle cime che la contornano dal gruppo del Grand Combin al Mont Gelé ed alle valli che scendono da essi.
Descrizione
Dal parcheggio ci si dirige verso una serie di baite in legno poste sulla sinistra all’uscita del villaggio dove, nei pressi di una cappelletta, si trovano le paline di partenza dell’itinerario. Il sentiero si alza nei bassi pascoli sino a raggiungere in breve una baita e girando appena a destra di essa si incrocia una stradina sterrata che sale a sinistra con buona pendenza. Seguendo i tornanti si passa accanto ad alcune prese per l’acqua e, dopo alcuni tornanti più ripidi, si compie un traverso a mezza costa per arrivare all’alpeggio di Chevrière (1928m); oltrepassatolo si sale ancora per un paio di tornanti e si incrocia una larga strada sterrata che, svoltando a sinistra, si percorre ora in lieve pendenza. Un po’ prima di giungere all’alpeggio di Togne (2070m) si trova un’altra sterrata che sale a destra ed dopo un breve percorso in leggera salita si arriva alla baita di Ansermin: alzando ora lo sguardo si può vedere la croce che si dovrà raggiungere. Si interseca la mulattiera del Tour des Combins (da questo punto il tracciato non sarà più segnalato dai bolli gialli) e si prosegue sino ad un successivo incrocio in vista di un’alpeggio: si svolta a destra e superati, un po’ di tornanti dove la pendenza aumenta di poco, si giunge all’alpeggio Tsa d’Ansermin (2388m) dove ci troviamo di fronte al profilo della nostra meta. Si passa davanti alla baita e si individuano ora alcune tracce che si dirigono verso Est e contornano le pendici della montagna; camminando sulla traccia, a volte poco evidente, si deve cercare di stare su quella più in alto che, con percorso un po’ esposto ma panoramico, giunge sotto la verticale della cima. Seguendo la traccia che diventa sempre più labile si sale faticosamente e direttamente verso la visibile croce sino ad una piccola zona di piccoli detriti e roccette rotte; si arriva poi ad una roccia inclinata che si contorna sulla destra e, camminando sulla corta dorsale, si giunge in breve alla croce lignea dell’anticima e subito dopo si arriva sulla cuspide erbosa della cima.