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Taou Blanc

giancarloberetta

A cura di:

Ultimo rilievo: 16/08/2009
Aggiornato il: 06/10/2024
Difficoltà
T3
Lunghezza
14.00 Km
Quota di partenza
1859 m
Altezza di arrivo
3438 m
Dislivello positivo
1767 m
Tempo di andata
04h00'
Tempo di ritorno
02h30'
Periodo consigliato

Introduzione

Questa escursione, dal dislivello e dalla lunghezza considerevoli, raggiunge su sentiero e tracciato evidente una cima, ad una quota anche questa considerevole, senza affrontare grandi difficoltà tecniche; infatti il primo risalto roccioso subito dopo il colle si può facilmente evitare sulla sinistra mentre le rocce terminali della vetta sono ben gradinate e solide. La traccia del sentiero scompare quando si giunge su terreno morenico ma ci sono visibili ometti che indicano il percorso sino a sotto il colle di Leynir; bisogna stare attenti, specialmente in caso di scarsa visibilità, quando si arriva su una delle crestine moreniche da scavalcare a non farsi trarre in inganno da una labile traccia, che ha qualche vecchia striscia gialla di vernice sui sassi, che segue la cresta della morena perché si perde poco più avanti in prossimità delle rocce. Per descrivere il panorama che si gode dalla cima non basterebbe una pagina per elencare tutte le montagne visibili ma nelle giornate limpide la visuale a 360° è veramente eccezionale.

Descrizione

Dal parcheggio si prosegue sulla strada asfaltata sino alle paline segnavia poste verso il suo termine e si gira a sinistra scendendo per poco su una strada sterrata che passa accanto al villaggio di Thumel e si avvicina al torrente attraversandolo su di un ponte di legno. Si costeggia una grossa roccia liscia e si imbocca l’evidente sentiero che si dirige verso il bosco incrociando due bivi ai quali si tiene la destra al primo mentre al secondo si prosegue a sinistra su tracciato pianeggiante. Entrando nel bosco la pendenza aumenta sensibilmente ed il sentiero, rimontandolo con ripidi tornanti, guadagna rapidamente quota e si avvicina al torrente che scende accanto ad una vecchia frana arrivando ad un pianetto; ora il tracciato si indirizza verso una zona pietrosa, superata la quale, si può vedere sul vicino versante opposto una costruzione in pietra del Parco. La progressione si fa più agevole seguendo il sentiero ben battuto che continua sul fondo del piccolo vallone attraversando un ruscello e poi, superato un ponte, si sposta sulla parte opposta compiendo un semicerchio verso sinistra arrivando in breve al casotto del P.N.G.P. di Vaudalettaz superiore (2480 m). La traccia risale alla destra della costruzione rimontando il breve contrafforte e continua nel vallone di Vaudalettaz alzandosi sul versante erboso della montagna alla destra orografica al termine del quale si arriva in una zona di pietre ed erba, dove la traccia per brevi tratti si perde un po’, che si risale faticosamente. Il terreno cambia repentinamente fisionomia divenendo solo pietroso con la traccia, ben segnalata da ometti di pietre, che si insinua nei piccoli avvallamenti morenici raggiungendo un evidente grosso ometto posto più in alto. La pendenza diminuisce e si continua su terremo morenico oltrepassando un evidente sasso giallo (2917m) oltre al quale la traccia sul terreno del sentiero scompare del tutto sino al colle di Leynir. Si attraversa in piano la zona morenica dirigendosi verso alcune basse rocce levigate dove si vedono alcuni ometti di pietre; seguendoli si continua oltrepassando anche un grosso masso con una freccia gialla posto nei pressi di un piccolo laghetto e ci si avvicina alla lingua del piccolo ghiacciaio di Vaudalettaz che scende dal colle di Leynir. Se si arriva al mattino presto, quando la neve è dura, possono essere utili i ramponi per risalire comodamente sotto la verticale del colle altrimenti si prosegue al suo margine sinistro, salendo faticosamente tra sassi mobili e terreno di pietrisco bagnato, puntando ad una evidente roccia liscia un po’ rossastra che si supera con attenzione. Oltre questa si arriva in breve, con un ultimo strappo, al colle di Leynir (3084m) dove si trova un cippo di pietre. Da qui, verso est, parte una labile traccia, ben segnalata da ometti di pietre sino in vetta, che contorna sulla sinistra una zona rocciosa e con qualche tornante risale verso alcune rocce lisce che si superano con attenzione e si arriva ad un bivio dove per proseguire vi sono due alternative: per la prima si continua a sinistra sulla traccia di pietrisco per la seconda si prosegue per breve a destra arrivando ad alcune roccette che si possono vincere direttamente con facile arrampicata risalendo il breve intaglio. Al di sopra di queste si riprende la traccia che sale sull’ampia dorsale arrivando, con qualche zig-zag, alla base delle rocce della vetta che senza difficoltà si superano giungendo all’omino posto sulla piccola vetta.

Ci siamo stati
giancarloberetta

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Taou Blanc
domenica 16 giugno 2024

Taou Blanc

Sino al Col du Leynir ho già detto. Oltre questo punto la traccia è vsibile e accompagnata da ometti di pietre. Bello, facile ed anche divertente risalire le poche roccette iniziali per rompere la monotonia della camminata, mentre in discesa conviene deviare sulla destra per la traccia segnata. Sull'itinerario non vi è più alcuna traccia di neve e sotto la cima si può scegliere se raggiungerla direttamente o fare qualche riposante zig-zag prima del "rampichino" finale. In cima sotto i sassi dell'ometto si trova, custodito in un bel contenitore d'acciaio, il quaderno di vetta sul quale purtroppo non vi è più un seppur piccolo spazio in bianco dove mettere la propria firma: non so chi sia preposto a farlo ma bisognerebbe sostituirlo al più presto. Inoltre dalla piccola cima posta al termine della breve cresta che si dirige a sud si ha una migliore visuale sulla zona di Pont di Valsavarenche, sul sentiero che inizia ad attraversare il pianoro del Nivolet e sul sottostante laghetto situato sul pianoro di Plan Borgnoz.
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