Il Castello di Domòfole
Introduzione
Escursione molto breve, ad anello, che risale il soleggiato versante retico fra i vigneti e conduce ai ruderi recentemente restaurati di un castello posto su di un dosso a dominio della vallata. Attorno al castello, detto di Domòfole (ma attribuito anche a Teodolinda), aleggiano racconti di fantasmi provenienti da ipotetici cunicoli sotterranei, diretti verso altre strutture più misteriose dei fantasmi stessi. Meno misterioso, e palese ad ognuno, è lo stato di abbandono in cui si trova la struttura: dopo un costoso, efficace e reclamizzato restauro nessuno pensa anche solo a tagliare gli sterpi ormai ad altezza d'uomo. Il ritorno avviene lungo una mulattiera in disuso nei castagneti e poi di nuovo fra i vigneti con numerose baite di servizio agli stessi.
Descrizione
Dal parcheggio si scende ad attraversare la strada e si imbocca la via della contrada Coffedo che risale verso il convento: stiamo risalendo la vecchia via comunale per Mello, che in questo tratto è accompagnata da una via crucis. Il tracciato nei tratti compresi fra i vigneti è erboso o acciottolato, ma diventa cementato o lastricato ad autobloccanti quando transita fra belle ville moderne. Si sale a modo di scorciatoia fra i traversi della provinciale, sempre trovando la prosecuzione con un semplice attraversamento. All'ingresso della contrada Consiglio il tracciato seguito finora scompare e bisogna seguire verso sinistra la provinciale; si supera un tornante e, dopo circa 200 metri, si svolta verso monte seguendo l'indicazione "Castello di Domòfole". Si segue la pista sterrata e, in una decina di minuti, si giunge ai ruderi. Durante la visita, se cercata accuratamente nelle mura, si può visitare anche la cantina (partono da qui i cunicoli infestati dai fantasmi?). Per il ritorno è necessario tornare sui propri passi fino ad un edificio con doppio portale granitico e da qui imboccare un sentierino: tenendosi a destra nei bivi si arriva al tornante nella contrada Consiglio. Invece di tornare sulla provinciale, ci si dirige ad una larga mulattiera che scende a destra nel bosco; in breve il tracciato peggiora per disuso, ma rimane percorribile fra erbe e rovi; ad un bivio si svolta a sinistra, si affiancano ruderi di baite e poi, fra vigneti ben curati si raggiunge un trivio con cincèt: il panorama è splendido e c'è una "posa" (sorta di panca di pietra dove appoggiare il carico dei gerli a momentaneo sollievo) adatta alla contemplazione. Proseguiamo su un sentiero tracciato sui terrazzamenti fra le vigne, fino a convergere su una carrareccia che funge da deposito di materiali vari in disuso: man mano che si procede le "cose" aumentano di numero e varietà raggiungendo l'apice presso una stalla. A questo punto ci troviamo sull'argine di un ripido torrente: seguendo l'asfaltata in discesa, in due minuti si arriva alla fontana presso il parcheggio.
Informazioni generali
Tipologia percorso: circolare
Periodo consigliato: gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre, dicembre
Esposizione al sole: sud
Riferimenti bibliografici
Accesso stradale
Da Milano a Cosio Valtellino lungo le statali 36 e 38; all'altezza della stazione FS si svolta a sinistra in direzione di Traona. Allo stop svoltare a destra e, al primo incrocio, subito a sinistra per Mello; si risale il breve rettilineo - sulla destra stazione CC e caseificio - e si parcheggia in uno spiazzo con fontana presso una floricoltura.