Gignod
Scheda informativa
Superficie: 26,00 kmq
Altitudine: 988
Maggior elevazione: Punta Chaligne (2607m)
Numero abitanti: 999
Nome in dialetto:
Nome abitanti: gignoleins
Santo Patrono: Sant'Ilario (13 gennaio)
Sito internet: www.comune.gignod.ao.it
Webcam:
Comuni confinanti: Allein, Aosta, Doues, Etroubles, Roisan, Saint-Oyen, Saint-Pierre, Saint-Rhémy-en-Bosses, Sarre
Villaggi e frazioni: Arliod, Arsanières, Buthier-Gorrey, Buthier-Verney, Caravex, Chambavaz, Champex, Champlong, Champlorençal, Champorcher, Chatellair, Chef-lieu, Chez Courtil, Chez Henry, Chez Percher, Chez Roncoz, Chez Roux, Chez Sentin, Clémencey, Colière, Cré, Crou, Faverge, Fiou, Gorrey, La Bédégaz, La Cau, La Chériéty, La Clusaz, La Condéminaz, La Forge, La Minchettaz, La Ressaz, Le Château, Les Côtes, Lexert, Maisonnettes, Meylan, Montjoux, Moré, Moulin, Petit-Quart, Perre-Besse, Plan-Château, Plan-Meylan, Planet-Côte, Planet-Plan, Rovin, Roysod, Savin, Seycinod, Tercinod, Valcartey, Variney, Véclos, Véfan
Alpeggi:
Descrizione
E' un insediamento molto antico, dato che gli archeologi vi hanno rinvenuto delle testimonianze risalenti al periodo pre-romano. In epoca medievale vi sorgeva un castello di proprietà della famiglia De Gignod (o nella versione latina De Gignio), che era infeudata dai signori di Avise. La signoria passò poi di famiglia in famiglia, transitando anche da quella dei Savoia, mentre il castello fu smantellato nel XV secolo per riciclarne i materiali nella costruzione dell'attuale chiesa parrocchiale. Oggigiorno è possibile vedere solo la torre quadrata del vecchio castello; in compenso la chiesa esibisce degli splendidi affreschi quattrocenteschi, riportati alla luce nel corso di un restauro nel 1895.
Centro prettamente agricolo, Gignod visse una parentesi industriale nel Settecento e nell'Ottocento, quando a causa dell'esaurimento delle risorse boschive di Ollomont e Cogne, vi sorse un altoforno per la lavorazione del minerale estratto dalle rispettive miniere.
Come in tutti i paesi della cosiddetta Comba Freida (quelli della valle del Gran San Bernardo) è anche qui molto sentita la tradizione del carnevale, durante il quale si esibiscono le tipiche maschere ispirate dalle divise dell'armata napoleonica, che transitò da queste parti nel maggio del 1800.