La leggenda della buona signora di Oyace

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Cybersix
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La leggenda è ambientata nel castello di Oyace che una volta, dall'alto di uno strapiombo, dominava la Valpelline.

La tradizione vuole che un tempo, dove oggi svetta una torre detta Tornalla, sorgesse un'antica fortezza, abitata da una signora molto speciale. La donna era sposata con un signorotto spietato e violento, che non si preoccupava delle condizioni di miseria in cui vivevano i suoi sudditi. La sua sposa invece, tutti i giorni si recava nelle case della povera gente, prestando loro soccorso e sfamandoli con le provviste del castello. Quando il marito lo venne a sapere si arrabbiò molto e vietò alla donna l'accesso alle dispense. Quando ella si avvicinava alle porte chiuse dei granai, queste si aprivano miracolosamente e le provviste che lei prendeva per i suoi poveretti si rigeneravano all'istante come per magia. In questo modo il signore non si accorgeva di nulla e lei poteva continuare le sua opera di carità. Un giorno però, mentre si recava al paese con del pane per i poveri, incontrò il marito che insospettito, volle vedere il contenuto del cestino. Miracolosamente il pane apparve ai suoi occhi come delle splendide rose e l'uomo chiese alla sua dama di appuntargliene una sul cappello. Una volta giunto al castello il signore si rese conto che quella che portava sul capo era una pagnotta! Da quel giorno, sbigottito dal miracolo della moglie, l'uomo cambiò completamente la sua vita. Divenne molto generoso e sostenne la donna nelle sue opere di carità, tanto da recarsi anche lui tra i poveri per offrire personalmente il suo aiuto.

 

Tornalla: relazioni itinerari

  • Tornalla

    15/05/2005
    Ritratto di massimo
    massimo

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