Alpe Gerlo

Ritratto di Cai56
Cai56
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Data rilievo: 
31/07/2011
Difficoltà: 
T2
Quota di partenza: 
1 200 m
Quota di arrivo: 
1 887 m
Dislivello: 
687 m
Tempo di salita o complessivo*: 
4h30'

Introduzione

Gradevole escursione che conduce a visitare alcuni vasti alpeggi del versante solivo della Val Tartano. Si percorrono sentieri di collegamento in quota, che a tratti mantengono le caratteristiche dell'antica attiva frequentazione: lastricati, gradoni, corrimano di protezione a valle. Oggigiorno rimane caricata nel periodo estivo solo l'Alpe Torrenzuolo, con un'attività di vendita di prodotti caseari. Alcuni tratti di sentiero sono ormai scomparsi nell'erba, con necessità di procedere "a istinto".

Descrizione

Dal parcheggio sulla provinciale 1200 m circa si sale subito (indicazioni) una ripida mulattiera nel bosco misto di faggi e abeti; una serie di tornanti consente di raggiungere Dossàla 1333 m, una radura riconquistata dalla foresta con quanto rimane di alcune baite (notare i tipici fienili di tronchi a incastro - "carden" - unici nella zona delle Orobie valtellinesi e di tipo nettamente walser). Si prosegue salendo il culmine di un ampio dosso coperto di faggi, fino a raggiungere il margine di una vasta costa di prati: lo si contorna verso sinistra lungo un muro a secco fino a innestarsi su di un più evidente sentiero proveniente dalla contigua Val Vicima. Seguendolo sulla destra si entra nelle vaste praterie di Barghet 1627 m. La traccia scompare nell'erba alta: è necessario risalire di baita in baita tutta l'alpe fino all'ultimo rudere ai margini del bosco. Da destra (Alpe Vicima) arriva un buon sentiero da seguire verso destra: un lungo traverso in lieve salita fra i larici (numerosi voluminosi formicai) conduce ad una radura con baita abbandonata ("Cur d'Aser" 1846 m). Continuare sulla traccia in piano trascurando alcuni recenti segnali che risalgono il pendio: si entra in una valletta umida che precede i pascoli dell'Alpe Torrenzuolo 1794 m. Nei pressi della baita più alta ricompare una buona traccia che si dirige verso una baita recentemente restaurata: senza raggiungerla, si individua un sentierino che in piano si addentra in Val Lunga. Si procede lungamente a saliscendi in mezzacosta fino ai vasti pascoli dell'Alpe Gerlo 1887 m, un caratteristico nucleo di sei baite disposte su due file parallele. Qui il sentiero scompare nell'erba. Bisogna individuare un varco in un muro a secco, in basso un po' verso sinistra: qui ricompare una traccia che si avvia verso una nuova estensione di prati, che vanno ripidamente discesi fino ad una antica splendida baita ("Baita Caurìil") 1735 m. Ai margini del vicino bosco si ritrova il sentiero: lunghi tornanti si dirigono al fondo di una valletta umida ("Val de la Fracia"). Dopo il guado la traccia si affievolisce nelle erbe veramente molto invadenti, ma ormai si è in vista del fondovalle della Val Lunga, con la sua strada carrozzabile che unisce le varie contrade. Raggiunto l'asfalto, senza alcuna alternativa, ci si porta a Tartano 1210 m e da qui, lungo la provinciale - in alcune centinaia di metri - al parcheggio presso la partenza.

Informazioni generali

Via:
Segnavia: -
Tipologia percorso: circolare
Periodo consigliato: aprile, maggio, giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre
Pericolo Oggettivo: vipere
Esposizione al sole: nord-ovest
Tratti esposti:
Acqua:

Riferimenti bibliografici

Accesso stradale

Da Milano a Morbegno lungo le statali 36 e 38; proseguire sulla statale fin oltre il viadotto sul Tartano: al bivio successivo svoltare a destra in direzione Tartano: risalire il fianco della montagna con lunghi tornanti (12) e giungere a Campo; proseguire e, oltrepassato il viadotto sulla Val Vicima, trovare parcheggio in una piccola area picnic sulla destra o in uno dei numerosi slarghi nelle vicinanze.

Galleria fotografica

Alpe Gerlo: ci siamo stati!

Alpe Gerlo: relazioni itinerari

  • Alpe Gerlo

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